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Dieci cibi amici del cervello

dieta gruppo sanguigno
Gilead

Sapete cosa succede quando mangiamo qualcosa di molto gustoso? L’intestino aumenta la produzione di serotonina. Così, vediamo crescere la sensazione di piacere e benessere associata al consumo di quel piatto. Insomma, dobbiamo imparare a rispettare gusto, olfatto ed estetica di un piatto che poi vengono ‘mixati’.

Ma non sempre quello che sa eccitare i nostri sensi si rivela poi producente per la salute del cervello.

E allora, a prescindere dalle sollecitazioni sensoriali dei piatti di Natale e dalla ‘neurogastronomia’, proviamo a disegnare cosa davvero può servire per il benessere cerebrale. Sia chiaro: le regole dell’alimentazione mediterranea sono alla base delle scelte. E non bisogna dimenticare che la ‘Mind diet’, con le sue categorizzazioni, trae origine proprio dalle nostre antiche e sane abitudini.

Ma se vogliamo andare oltre, ricordiamo che ci sono alimenti capaci di aiutare il benessere cerebrale. E, nell’ambito di una dieta variata e sana capace di consentire il controllo del peso, un buon metabolismo. Soprattutto associati ad attività fisica e vita sociale. Perché anche il cervello e i neuroni hanno bisogno di essere nutriti, al fine di limitare i rischi della neuroinfiammazione cronica che spesso apre le porte a tante problematiche. Allora buon appetito

Salmone e non solo

In generale il consumo regolare di pesce, con puntate occasionali di crostacei e molluschi, può offrire per il sistema nervoso acidi grassi omega-3 e omega-6, oltre a vitamina B12.

Merluzzo

È un valido serbatoio di proteine a elevato valore biologico, come baccalà o stoccafisso (attenzione al sale). Per i bambini (e non solo), considerando anche i grassi, oltre all’introito proteico favorisce l’ottimale sviluppo del sistema nervoso.

Legumi

Nell’ambito di una progressiva transizione proteica verso il vegetale, andrebbero consumati almeno ogni due giorni. Occorre anche consumare due porzioni di vegetali al giorno, alternando insalata e verdure di altro tipo.

Olio Evo

L’olio extravergine d’oliva contiene grassi monoinsaturi. Secondo alcune ricerche l’assunzione di questi composti sarebbe associata a una possibile protezione nei confronti di processi di decadimento cognitivo.

Noci e simili

La frutta a guscio, come noci, mandorle e nocciole, contiene tra l’altro acidi grassi essenziali ‘buoni’ per il sistema nervoso. Ci sono evidenze che l’aggiunta di modiche quantità di questi frutti possa favorire un miglioramento delle funzioni cognitive.

Cioccolato

Oltre al piacere e alla gratificazione generata dal consumo, ricordiamo che il cacao potrebbe agire come antidepressivo naturale perché favorisce l’attività della serotonina, un neurotrasmettitore che entra in gioco nella depressione.

Caffè

Diversi studi associano al consumo di caffè una protezione da patologie come il decadimento cerebrale. In chi assume regolarmente questa bevanda, in particolare, si ridurrebbe il rischio di Parkinson e di Alzheimer.

Cereali integrali

Stando alle regole della Mind diet si consigliano tre porzioni al giorno, iniziando dalla colazione che dovrebbe prevedere fette biscottate o pane o fiocchi d’avena. Pasta o riso? A dosi controllate, con un occhio al metabolismo e ai condimenti.

Verdure a foglia verde

Non solo per le fibre, peraltro utilissime. È il momento di scegliere verdure a foglia verde come insalata, cavolo romano, bietole, spinaci e simili. Questa tonalità di colore potrebbe aiutare a rilassare chi si sente sotto stress.

Olio di cocco

Curiosità: in uno studio su soggetti con malattia di Alzheimer, consumando regolarmente olio extravergine di cocco si è osservato un miglioramento delle funzioni cognitive. Probabilmente per l’azione degli acidi grassi a catena media contenuti.

 

 

 

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