Dopo la fiammata di fine anno, l’influenza tira il freno a mano. Ma colpisce il dato in controtendenza relativo ai bimbi piccoli, i più bersagliati dai virus di stagione. Stando all’ultimo report dei medici sentinella dell’Istituto superiore di sanità, dal 15 al 21 gennaio i casi stimati di sindrome similinfluenzale in Italia sono stati circa 685.000. Sale così a ben 9.482.000 il totale dall’inizio della sorveglianza.
La vera influenza lascia il posto ai virus cugini
Novità anche sul fronte dei virus più diffusi: la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza scende al 18,6%, in calo rispetto alla settimana precedente (31,2%). Resta la prevalenza dei virus A (99%) rispetto a quelli di tipo B; il più diffuso è il sottotipo H1N1pdm09.
A questo punto è possibile fare un bilancio della diffusione dei patogeni: tra i campioni positivi dall’inizio della stagione il 26% è relativo a Sars-CoV-2, l’11%% al virus respiratorio sinciziale, il 42% all”influenza A, il 9% al Rhinovirus, mentre i rimanenti isolamenti fanno capo ad altri patogeni respiratori.
I dati
La curva epidemica insomma continua a scendere in Italia: l’incidenza di influenza e virus respiratori è ormai pari a 11,6 casi per mille assistiti, contro i 14,4 del report precedente (dato aggiornato per ritardi di notifica).
Un trend in calo in tutte le fasce di età, tranne – come abbiamo anticipato – nei bambini sotto i cinque anni: gli esperti segnalano anzi un lieve rialzo a 31,6 casi per mille assistiti (contro i 30,8 nella settimana precedente). Fanalino di coda gli over 65 anni , dove il dato è pari a 6,64 casi per mille assistiti. A livello territoriale, infine, in questa fase Abruzzo e Campania sono le regioni più colpite da influenza e virus cugini.
