Fecondazione assistita, i numeri in Italia

fecondazione embrione
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In venti anni di legge 40 i progressi nelle tecniche di fecondazione assistita sono stati notevoli. Il numero dei trattamenti effettuati ogni anno è raddoppiato, così come i tassi di gravidanza. E sono aumentate fortemente anche le procedure che utilizzano embrioni crioconservati. Ma, soprattutto, sono stati oltre 217mila i bambini nati in Italia in due decenni grazie a queste tecniche. Non pochi, in un Paese alle prese con un inverno demografico che appare ormai cronico. Più o meno pensiamo alla popolazione di una città come Messina.

La ‘fotografia’ che arriva dal Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita, istituito proprio dalla legge 40 presso l’Istituto Superiore di Sanità e che ha iniziato la propria attività nel 2005, arriva in vista dell’anniversario della pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, il 19 febbraio (la legge è entrata in vigore il 10 marzo).

Un bilancio dell’attività

L’attività di fecondazione medicalmente assistita è aumentata di quasi 2 volte: siamo passati dai 63.585 trattamenti del 2005 ai 109.755 del 2022. Anche la percentuale di bambini nati vivi sulla popolazione generale, che nel 2005 era del 1,22%, è salita: nel 2022 è arrivata al 4,25%.

Le procedure di Pma che prevedono l’utilizzo di embrioni crioconservati sono aumentate da 1.338 nel 2005, pari al 3,6% delle procedure, a 29.890 nel 2022, pari al 31,1%, un dato simile al valore medio europeo del 2019 (31,2%).

Il tasso di gravidanza ogni 100 trasferimenti eseguiti è passato dal 16,3% del 2005 al 32,9% del 2022.

Mamme sempre più grandi

In questo lasso di tempo è salita anche l’età media delle donne che si sottopongono a cicli di Pma: da 34 anni nel 2005 a 37 anni nel 2022 (in Europa nel 2019 era 35 anni). La quota di donne sopra i 40 anni è passata invece dal 20,7% nel 2005 al 33,9% nel 2022 (in Europa nel 2019 era del 21,9%).

L’eterologa

C’è voluto un po’ – e i numeri sono ancora limitati – ma le tecniche di fecondazione assistita che utilizzano gameti donati sono aumentate anche in Italia: siamo passati da 246 cicli nel 2014, pari allo 0,3%, a 15.131 cicli nel 2022, pari al 13,8%.

Tra nuove sfide e prevenzione

Dal 2004 a oggi, molte cose sono cambiate. Anche i “divieti, come quello di ricorrere alla fecondazione eterologa, oppure di poter tentare la Pma in caso di coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche, che sono poi caduti grazie all’intervento della Corte costituzionale e che oggi non costituiscono più un ostacolo per le coppie italiane desiderose di un figlio”, ricorda Filippo Maria Ubaldi, direttore medico dei Centri Genera in Italia, una rete di 8 cliniche specializzate in medicina della riproduzione, che in questi anni ha fatto venire alla luce 9.200 bimbi grazie alle tecniche di fecondazione assistita.

“Nel 2004 la Pma non offriva le possibilità e le chance di successo che ci sono oggi – aggiunge Laura Rienzi, direttore scientifico di Genera – la tecnologia si è evoluta tantissimo sia a livello clinico, che all’interno dei laboratori di embriologia. Oggi abbiamo di fronte sfide come l’impiego dell’intelligenza artificiale, dei big data, dei test genetici per lo studio e la prevenzione dell’infertilità: tutte frontiere che stiamo esplorando con molta attenzione. Quel che è certo è che oggi in Italia l’offerta di trattamenti è all’avanguardia e non ha nulla da invidiare a quella di altri Paesi Europei. Anche l’accesso a queste tecniche è in continuo miglioramento, ma potrebbe essere ampliato intervenendo sull’awareness dei cittadini, oltre che – conclude – aumentando l’offerta dei servizi su tutto il territorio nazionale”.

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