Potremmo chiamarla la rivincita dell’economia della bellezza. Con l’addio alle mascherine anti-Covid, e nonostante le tante crisi a livello internazionale, cresce a doppia crifra il fatturato dell’industria cosmetica tricolore.
Un successo trainato ancora una volta dai mercati esteri. Secondo gli ultimi dati del Centro Studi di Cosmetica Italia i consumi cosmetici toccano quota 12,5 miliardi di euro nel 2023 (+8,9%), con un export da 7 miliardi (+19,5%) trainando il fatturato totale del settore, che cresce a doppia cifra. Insomma, il made in Italy piace sempre di più, anche quando si tratta di prodotti per la bellezza, dagli ombretti ai profumi.
Cifre record e un trend positivo
Dopo annate un po’ in salita, quello trascorso è stato decisamente un anno positivo per rossetti, make up e affini. “Secondo i dati preconsuntivi 2023 – ha commentato Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia – il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia raggiunge i 15 miliardi di euro, con una crescita del 13,3% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il 2024 proiettano un ulteriore andamento positivo, +9,8%, che porterà il valore del fatturato a 16,5 miliardi di euro. A incidere su questi numeri – ha detto – sono le esportazioni, che valgono 7 miliardi di euro e si stima cresceranno di ulteriori 12 punti percentuali nel corso del 2024″. Anche per i consumi si prevede un aumento, per la precisione dell’8,4%, con valore di 13,5 miliardi di euro.
Tutto sommato quello della bellezza si mostra come “un settore reattivo: nel 2023, pur in un contesto socio-economico caratterizzato da tensioni, difficoltà legate a costi e reperibilità delle materie prime, rincari energetici, l’industria cosmetica italiana ha registrato trend positivi, sia sul mercato interno sia sui mercati internazional – ha commentato Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia – Innovazione, ricerca, capacità di adattarsi repentinamente alle nuove modalità di consumo sono gli ingredienti che costituiscono la formula vincente per il nostro comparto.
Bene profumeria ed erboristeria
In un mondo altamente competitivo e sempre più digitale, la profumeria chiude il 2023 con un +12,6% e consumi pari a 2,5 miliardi di euro. Andamento analogo per l’e-commerce (+12,5%), che tocca un valore di 1,1 miliardi di euro. Bene anche l’erboristeria, che porta a casa un +12%, per un valore del canale stimato di 400 milioni di euro.
La grande distribuzione, con 5,2 miliardi di consumi cosmetici, resta il canale più rappresentativo, con un incremento dell’8% rispetto al 2022. Dopo la seconda posizione della profumeria, la farmacia mantiene il terzo posto e chiude il 2023 in crescita del 7,4% e un valore di 2,1 miliardi di euro.
Buoni anche i trend dei canali professionali: i saloni di acconciatura (con 600 milioni di euro) chiudono il 2023 a +6,1%, mentre i centri estetici, secondo i preconsuntivi 2023, registrano un valore di 200 milioni di euro per i consumi cosmetici e crescono del 5,1% nel confronto col 2022.
Conto terzi
Il fatturato in questo caso è pari a 2 miliardi di euro nel 2023 (+9,1%). E le proiezioni per il 2024 indicano un tasso di crescita del 7,5% che porterà il valore del contoterzi a oltre 2,1 miliardi di euro.
La bellezza e il richiamo dell’AI
Per questa indagine congiunturale, gli imprenditori del settore sono stati stimolati sul tema dell’intelligenza artificiale. Non un caso, dal momento che già trionfano sui social modelle e influencer generate dall’AI: è il caso di Aiatana Lopez ed Emily Pellegrini. Ebbene, “più del 50% dei rispondenti sta valutando l’introduzione di metodiche digitali per la gestione della comunicazione e della definizione delle analisi di mercato”, ha concluso Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi di Cosmetica Italia.