Micobatteri non tubercolari: infezioni in aumento. Nuovo test rapido

test del sangue
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Forse non ne avrete mai sentito parlare, ma le infezioni provocate da questi microrganismi sono in aumento, anche alle nostre latitudini: si tratta dei micobatteri non tubercolari, presenti nei sistemi idrici, nel suolo e nella polvere di tutto il mondo. Il fatto è che se in molti casi il contatto con i micobatteri non provoca danni, in persone fragili o con patologie preesistenti questi batteri possono infettare i polmoni, causando sintomi simili alla tubercolosi.

L’infiammazione può provocare una tosse cronica e talvolta sanguinolenta, nonché cicatrici, che possono rendere più comuni infezioni respiratorie come bronchite e polmonite. E a causa della crescita lenta dei micobatteri, per arrivare a una diagnosi e al trattamento corretto possono occorrere mesi. Per questo i ricercatori della Tulane University, in collaborazione con l’Oregon Health & Science University, hanno progettato una piattaforma per diagnosticare la presenza di micobatteri non tubercolari a partire dal sangue, riducendo la durata della procedura da 6 mesi ad appena 2 ore.

La piattaforma

Ma come funziona? I ricercatori della Tulane University hanno sviluppato una piattaforma basata sulle ‘forbici genetiche’ di Crispr per la diagnosi delle infezioni da micobatteri non tubercolari in cui esami del sangue possono fornire risultati in tempi rapidissimi. Accelerando la diagnosi e quindi la terapia.

Stando ai risultati preliminari, come si legge su ‘American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine’, questo nuovo esame del sangue è stato in grado di identificare con precisione oltre il 93% dei pazienti infetti. Una buona notizia, considerato che le infezioni da micobatteri non tubercolari – ricordano gli esperti – aumentano di anno in anno, diffondendosi dalle regioni subtropicali alle zone più temperate, in parte a causa dei cambiamenti climatici.

“L’infezione è altamente sottovalutata e, a causa della lentezza della diagnosi, i pazienti con micobatteri non tubercolari non vengono trattati in modo efficace”, ha affermato Bo Ning, fra gli autori dello studio, ricercatore in Biologia molecolare presso la Tulane University School of Medicine. “Il nostro esame del sangue – ha aggiunto lo specialista – può analizzare i frammenti di Dna del micobatterio nel flusso sanguigno, deducendo così una risposta farmacologica che è fondamentale per determinare rapidamente i piani di trattamento”.

Il test

L‘esame del sangue è specificamente progettato per rilevare il micobatterio avium complex (MAC), uno dei tipi più comuni di micobatteri non tubercolari.

Per identificare l’infezione, il test rileva frammenti di Dna nel flusso sanguigno. Gli attuali metodi diagnostici si basano invece sull’analisi di colture a lungo termine dei batteri a crescita lenta. E con più di 190 specie di micobatteri, diagnosticare correttamente un’infezione può essere difficile.

“Attualmente, per arrivare a una diagnosi e un trattamento corretti possono occorrere più di sei mesi”, ha detto Ning. “Non solo il nostro esame del sangue può fornire risultati nello stesso giorno, ma può essere eseguito rapidamente in qualsiasi clinica in cui è possibile effettuare prelievi e non richiede formazione specializzata o attrezzature necessarie per analizzare le colture batteriche”.

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