Tiroide, la nuova procedura per toglierla senza cicatrici

Marco Raffaelli
Aboca banner articolo

Togliere la tiroide evitando cicatrici visibili non è impossibile, oggi, grazie a una nuova procedura messa a punto in Tailandia ed ‘importata’ dai medici del Policlinico Gemelli, che poche settimane fa hanno eseguito il primo intervento di questo tipo. La paziente, fanno sapere i medici, sta bene ed è molto soddisfatta dei risultati.

Ma come funziona? Si tratta di una tiroidectomia per via endoscopica disponibile in pochi centri italiani, che consente di asportare la tiroide dall’interno della bocca, il tutto attraverso piccole incisioni sotto il labbro inferiore. “Sono oltre 1.500 gli interventi di tiroidectomia effettuati ogni anno al Policlinico Gemelli”, sottolinea Marco Raffaelli, direttore della Uoc di Chirurgia Endocrina e Metabolica di Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs e ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma

Almeno la metà sono dovuti a tumori della tiroide, che possono insorgere anche in persone molto giovani. “E sono in molti, soprattutto tra le giovani donne, ad avere una certa ritrosia ad accostarsi a questo tipo di intervento, per timore che possa lasciare una cicatrice visibile sul collo”, aggiunge lo specialista. Ecco perchè si sono sviluppate procedure che non lasciano cicatrici visibili sul collo, quali la chirurgia robotica per via transascellare, con il robot da Vinci. E l’ultimo tipo di procedura.

Come funziona la Toetva

L’acronimo sta per tiroidectomia endoscopica trans-orale con approccio vestibolare e prevede, come abbiamo anticipato, piccole incisioni sotto il labbro. Non è per tutti i pazienti: sono esclusi quelli con tiroidi molto voluminose o in precedenza operati o irradiati sul collo.

La procedura si effettua in anestesia generale e con intubazione naso o oro-tracheale. Si praticano tre piccole incisioni all’interno della bocca, sotto il labbro inferiore, attraverso le quali si introducono gli strumenti endoscopici e si procede, rimuovendo poi la tiroide dalla bocca. L’intervento dura almeno un paio di ore. Tra le possibili complicanze, figurano la lesione del nervo mentoniero, con perdita di sensibilità a livello del mento.

Le peculiarità

Si tratta di una tecnica relativamente recente – nasce nel 2014 – che richiede corsi di formazione e simulazioni (cadaver lab) per i chirurghi. “Come Società Europea di Endocrinochirurgia abbiamo organizzato su questa procedura innovativa anche corsi di formazione in Turchia, in collaborazione con l’Università di Izmir e con il patrocinio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e di Policlinico Gemelli, poiché siamo coinvolti come docenti”, dice ancora l’esperto del Gemelli.

“La maggior parte degli interventi di tiroidectomia continueranno ad essere effettuati attraverso la collaudatissima tecnica chirurgica tradizionale e con la tecnica mini-invasiva video-assistita, che lascia in genere una cicatrice di piccole dimensioni (un paio di cm)”, aggiunge lo specialista. “Per chi non vuole cicatrici sul collo, possiamo proporre la chirurgia robotica per via trans-ascellare e la Toetva”, conclude Raffaelli.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.