Covid, Italia quasi tutta bianca ma è quinta ondata?

mascherine bambini
Aboca banner articolo

Da oggi, con il cambio di colore di Lazio, Marche e Calabria, l’Italia torna in zona bianca, con la sola eccezione della Sardegna (ancora in giallo). Ma mentre ci si prepara alle riaperture volute dal Governo, con l’addio (a meno di ulteriori interventi) dal 1 maggio alle mascherine in tutti i luoghi al chiuso, anche a scuola, i numeri di Covid preoccupano alcuni esperti. E fanno ipotizzare l’inizio di una quinta ondata Covid.

Il virus sta circolando in particolare fra i giovani: nell’ultima settimana il 15% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 39% nella fascia d’età 5-11 anni, il 46% nella fascia 12-19 anni, come segnala l’Istituto superiore di Sanità (Iss) nel suo report esteso. Nella fascia 10-19 anni si registra il più alto tasso di incidenza Covid a 14 giorni: 1.695 casi per 100.000.

I dati settimanali dell’ultima Cabina di regia vedono incidenza ed Rt in risalita, mentre nelle ultime 24 ore sono stati 60.415 i nuovi casi Covid e 93 i decessi, con l’indice di positività in aumento al 16,3%. Meno allarmanti i numeri che arrivano dagli ospedali:  i ricoverati con sintomi sono 8.430, con 467 persone nelle terapie intensive. Non c’è (ancora) pressione sulle strutture sanitarie. Siamo di fronte all’inizio della quinta ondata o a un semplice ‘rimbalzo’ dei contagi? Per il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, è presto per classificare la situazione italiana, ma è anche troppo presto per dire addio da maggio alla mascherina al chiuso.

Fortune Italia ha chiesto un parere al virologo della Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. “Omicron 2 è sicuramente contagiosissima, e questo fa sì che il virus possa riprendere fiato. Come ho già detto, aspettiamoci d’ora in poi ondine che si succedono. Dobbiamo pensare a una presenza endemica del virus Sars-Cov-2, con andamenti ciclici, probabilmente periodi da 5.000 a 100mila casi in un ambito di onde che si succedono”.

Cosa ci aspetta? “Omicron 2 c’è da un po’, per ora è all’incirca sul 44% e non c’è ancora un incremento pesante nel numero di casi – risponde Pregliasco – ma vediamo una stabilizzazione e non c’è più una discesa repentina, come abbiamo visto alla fine della quarta ondata”.

Pregliasco parla di un virus “non particolarmente aggressivo”. Ma attenzione: “Omicron sembra determinare anche una risposta immunitaria meno intensa rispetto a Delta; e tutto questo fa sì che ci sia una certa quota di reinfezioni. Questo non ci stupisce, perché in generale i Coronavirus non danno una protezione per la vita”.

Tutto questo fa dire al virologo che queste onde di contagi “si susseguiranno nel tempo, forse un po’ più pesanti rispetto alle prime previsioni”, conclude Pregliasco, sottolineando che “la terza dose di vaccino è fondamentale anche in coloro che sono guariti”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.