Covid, contagio da oggetti? Meno di 1 chance su 10mila

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Il tema è di quelli che incuriosisce, specie dopo che i Nas hanno rilevato tracce del virus che causa Covid-19 sui mezzi pubblici: quanto è alto il rischio di contagiarsi toccando degli oggetti? A calcolarlo è stato un recente aggiornamento delle linee guida sulle modalità di diffusione del Coronavirus dei Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) Usa: si stima che ogni contatto con un oggetto contaminato ha meno di una probabilità su 10.000 di causare un’infezione.

Da una rassegna della letteratura disponibile in materia, realizzata dall’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, emerge come la persistenza del virus di Covid-19 sia maggiore in superfici lisce, come la plastica o l’acciaio inossidabile, minore sul rame, sulla carta e in generale su tutte le superfici porose.

Inoltre c’è da considerare che le condizioni ambientali influiscono notevolmente sulla persistenza del virus vivo sugli oggetti: sembra sopravvivere più a lungo negli ambienti chiusi. Mentre l’aumento della temperatura e del tasso di umidità riducono notevolmente la sua sopravvivenza nell’ambiente.

Sempre i Cdc, nelle loro linee guida, indicano come modalità più diffuse di infezione l’inalazione di droplets (le ormai celebri goccioline respiratorie e salivari) e il contatto diretto con una persona infetta, seguito dalla trasmissione via aerosol.

Molto meno probabile, ma comunque possibile come abbiamo visto, il contagio da oggetti. Il periodo di incubazione è in media di 5-6 giorni, con un range massimo che va da 1 a 14 giorni.

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