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Negli USA vaccino a tappeto per tutti. Anche ai turisti europei?

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Entra o prenota oggi stesso, online, il tuo vaccino anti-Covid gratuito”. Di annunci come questi sono tappezzati tutti i quartieri delle città americane. Basti pensare che la catena di farmacie più conosciuta ed estesa negli States – CVS Pharmacy, diretta competitor di un altro colosso agguerrito, Walgreens Boots Alliance – conta diecimila punti vendita (un migliaio dei quali provvisti anche di piccoli ambulatori, le cosiddette “MinuteClinics”) ed oltre 300mila dipendenti.

Se gli Usa oggi hanno cominciato a cantar vittoria contro l’incubo della pandemia e alcune grandi città come New York intravedono addirittura l’immunità di gregge, lo si deve anche al provvidenziale intervento di queste catene, più simili ai nostri supermarket che alle tradizionali farmacie di quartiere: dal farmaco alle sigarette, dai generi alimentari ai giornali, difficile non trovarvi all’interno ciò che si sta cercando. Qui, con l’arrivo dell’autunno, grandi e piccini si mettono in coda per il “flu-shot”, il vaccino contro l’influenza stagionale. Quest’anno, con l’inizio della campagna vaccinale a tappeto voluta dall’amministrazione Biden, si attende in coda, dondolando il carrello della spesa, la propria dose anti-Covid. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: 265 milioni di dosi somministrate da dicembre e 118 milioni di americani totalmente immunizzati, cioè quasi il 40% della popolazione. E così ci si avvia serenamente verso l’ultimissima fase del piano vaccinale. Da ieri, subito dopo il via libera della Food and Drug Administration Usa, le farmacie somministrano Pfizer-BioNTech anche agli adolescenti tra i 12 e i 15 anni, l’unico vaccino autorizzato per questa fascia di età, se sono accompagnati da un genitore o dal tutore legale.

“Ad ogni nuova tranche d’età ammessa al vaccino, il nostro personale si è messo al lavoro 24 ore al giorno per assicurarne l’accessibilità a tutti coloro che ne avevano diritto, nel più breve tempo possibile”, ha rimarcato l’energica Presidente e Ceo di CVS, Karen Lynch, il cui nome nel 2020 è entrato anche nelle classifiche Forbes delle 100 Donne più potenti del mondo.

A una prima lettura degli annunci, sfugge tuttavia il corollario immediato dell’apertura della campagna vaccinale ai ragazzini. Ed è Luca Passani, columnist del giornale italo-americano La Voce di New York, a farcelo notare: mentre ai più giovani, accompagnati, è richiesta la verifica dell’età, tutte le altre persone possono entrare in una Farmacia, anche senza appuntamento e documenti, e chiedere di essere vaccinati. Il vaccino, infatti, è somministrato gratuitamente anche a chi è sprovvisto di assicurazione e senza verifica preventiva della residenza – secondo quanto riportato da Usa Today – in quasi la metà degli Stati Usa, incluso Florida, Texas, Arizona e California.

“Non credo, afferma Passani, che qualcuno ammetterà esplicitamente che in grandi città americane come New York vaccinano i turisti, ma nella pratica è già così e non da oggi, visto che non è richiesto il documento per la vaccinazione”. L’approccio “non fiscale” al vaccino è peraltro in linea con la scelta politica della Casa Bianca, contraria a disincentivare l’immunizzazione di circa 10 milioni di immigrati irregolari negli States.

“Magari – prosegue Passani – se qualcuno arriva dall’Italia, consiglio di portarsi il passaporto, in modo da far mettere il proprio nome sulla cartolina bianca della CDC (n.d.r. L’Agenzia federale per la tutela della salute): Quella tesserina ha buone possibilità di tramutarsi magicamente in un green pass anche in Europa, quest’estate”.

“Fino al mese scorso, aggiunge, occorreva prendere l’appuntamento o con l’organizzazione del proprio Stato o con una delle farmacie convenzionate per la distribuzione dei vaccini alla popolazione. Chi proprio voleva in realtà aveva anche l’alternativa di una dose “left over” a fine giornata “inoculativa” in molte farmacie, ma la via maestra continuava a essere la prenotazione online. Un’operazione che a febbraio assomigliava molto ai click-day per comprare i biglietti in prima fila ad un concerto di Bruce Springsteen, ma che già ad aprile si era molto semplificata”.

Ora le maglie della campagna vaccinale si sono ulteriormente allargate pur di raggiungere i “vax-scettici” e segnali in questo senso sono arrivati, giorni fa, anche dalla Grande Mela dove il Sindaco Bill De Blasio ha lanciato il suo mantra del “vaccino per tutti” con l’obiettivo dichiarato di chiudere il buco di quasi 60 miliardi di dollari provocato dalla pandemia col blocco del turismo. In città, nelle location più gettonate dai turisti, sono già comparsi i “Vax-Bus”, unità mobili ospedaliere che invece di effettuare prelievi per donazioni di sangue inoculeranno fino a 300 dosi al giorno del vaccino monodose, e di più semplice conservazione, Johnson & Johnson. Anche in questo caso senza bisogno di prenotazione, di giustificare la propria residenza o pagare un corrispettivo per la dose ricevuta senza copertura assicurativa.

Al silenzio delle autorità federali Usa dopo gli annunci di De Blasio hanno quindi risposto altre città americane dando il via a una vera e propria “gara” alla miglior trovata commerciale per attirare i turisti del vaccino. Se New York ha messo in “palio” biglietti gratuiti per musei e spettacoli teatrali, insieme alla MetroCard offerta per una settimana a coloro che approfitteranno di una delle nuove stazioni mobili per vaccinarsi, Buffalo ha rilanciato con l’iniziativa “un vaccino, una bevuta”, attrezzando alcune birrerie locali per la somministrazione della prima dose vaccinale al cliente che non l’ha ancora ricevuta e che sarà premiato con un buono per un drink a scelta.

Nella Capitale Usa e a New York, le Cassandre non hanno mai cessato di mettere in guardia contro i mancati controlli sulle vaccinazioni, anche perché il traguardo dell’immunità di gregge non è ancora raggiunto neppure nella Grande Mela, una delle città americane che sta’ procedendo più speditamente verso il completamento della vaccinazione di massa, con 17,5 milioni di dosi inoculate per la prima volta e otto milioni di cittadini totalmente immunizzati (cioè il 41,2% dei residenti). A maggior ragione il potenziale di rischio esisterebbe in altre metropoli americane come Houston e Dallas in Texas, che sono state prese di mira – avverte Usa Today – dai voli charter provenienti da Messico, Argentina, Perù e altri paesi latinoamericani che tuttora fanno i conti con scarse forniture di vaccino. Ovviamente trasportano un “turismo” d’élite: facoltosi businessmen, personaggi dello spettacolo, politici e calciatori. Solo i più fortunati, infatti, possono permettere la loro dose d’America.

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