Moderna efficace contro Delta e varianti emergenti

Moderna vaccino
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Mentre la variante Delta preoccupa Italia ed Europa, dalla ricerca sui vaccini anti-Covid arriva una buona notizia. La biotech americana Moderna annuncia infatti che il suo vaccino – uno dei quattro utilizzati in Italia – conserva l’attività neutralizzante contro alcune varianti emergenti identificate per la prima volta in India, Uganda, Nigeria e Angola.

I nuovi risultati sono pubblicati in pre-print su ‘bioRxiv’. La somministrazione del vaccino anti-Covid Moderna ha prodotto titoli neutralizzanti contro tutte le varianti emergenti testate, comprese ulteriori varianti della variante Beta (B.1.351, identificata per la prima volta in Sudafrica); tre varianti di B.1 .617 (identificata per la prima volta in India), comprese le varianti Kappa (B.1.617.1) e Delta (B.1.617.2); la variante Eta (B.1.525, identificata per la prima volta in Nigeria); e le varianti A.23.1 e A.VOI.V2 identificate per la prima volta rispettivamente in Uganda e Angola.

Secondo lo studio c’è stato un impatto minimo sui titoli di neutralizzazione contro le varianti Alpha e A.23.1 rispetto a quelli contro il ceppo originario (D614G). E una modesta riduzione dei titoli neutralizzanti contro le varianti Delta (2,1 volte), Gamma (P.1, 3,2 volte), Kappa (3,3-3,4 volte), e Eta (4,2 volte) rispetto ai dati contro il ceppo originario.

Coerentemente con i risultati precedenti, una riduzione di 7,3 o 8,4 volte dei titoli neutralizzanti è stata osservata con le versioni aggiuntive della variante Beta rispetto al ceppo originario. Inoltre, una riduzione di 8 volte dei titoli neutralizzanti rispetto al ceppo originale è stata osservata con A.VOI.V2, la variante identificata per la prima volta in Angola, ma attualmente non designata come variante di preoccupazione o interesse.

Non solo. Con la crescente preoccupazione per la variante Delta e dopo la decisione dell’India, che ha autorizzato l’importazione del vaccino Moderna, le azioni della biotech Usa ieri hanno registrato un +6,9% a 238,40 dollari, superando il precedente record intraday stabilito all’inizio di questo mese. Negli ultimi 12 mesi le azioni di Moderna hanno guadagnato quasi il 280%.

La biotech sta portando avanti una strategia di sviluppo clinico contro le varianti emergenti per affrontare la pandemia mentre il virus continua ad evolversi.

Nei laboratorio dell’azienda si sta studiando già da qualche mese mRNA-1273.211, un candidato booster multivalente – pensato proprio per la terza dose – che combina un mix 50-50 di mRNA-1273, il vaccino autorizzato di Moderna contro i ceppi originari, e mRNA-1273.351 in un unico vaccino a diversi livelli di dose. Le sperimentazioni sono in corso.

Dunque, nell’ipotesi di una terza dose di richiamo, Moderna sta lavorando a ‘scudi’ mirati, in grado di difendere anche dalle nuove varianti.

“Mentre cerchiamo di sconfiggere la pandemia, è imperativo essere proattivi man mano che il virus si evolve. Rimaniamo impegnati a studiare le varianti emergenti, a produrre dati e a condividerli quando sono disponibili. Questi nuovi dati sono incoraggianti e rafforzano la nostra fiducia nel fatto che il vaccino Moderna contro Covid-19″ resti “protettivo contro le nuove varianti individuate”, ha concluso Stéphane Bancel, Chief Executive Officer di Moderna. “Questi risultati rafforzano l’importanza di continuare a vaccinare le popolazioni con un vaccino efficace, mentre si fanno progressi con i vaccini di richiamo modificati per rimanere al passo con il virus“.

La speranza è che la ricerca corra più veloce del Coronavirus.

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