Covid, vaccini e rischi per le donne in gravidanza

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E’ ormai diffusa una percezione sbagliata del rischio Covid e delle conseguenze per donne giovani e bambini. A evidenziarlo sono pediatri, ginecologi e neonatologia, che in una nota congiunta si appellano al ministero della Salute affinché “sia promossa il più possibile la vaccinazione delle donne in gravidanza ed in allattamento oltreché dei bambini di età superiore ai 12 anni (e più piccoli quando vaccini dedicati saranno disponibili)”.

La Società Italiana di Neonatologia (Sin), la Società Italiana di Pediatria (Sip), la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), la Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi), la Associazione Ginecologi Universitari Italiani (Agui), la Società Italiana di Medicina Perinatale (Simp), l’Associazione Ginecologi Territoriali (Agite) e la Società Europea di Rianimazione Pediatrica e Neonatale (Espnic) chiedono anche “un coordinamento centralizzato, come in altri Paesi Europei, per la vaccinazione di queste categorie, al fine di evitare disparità a livello locale e regionale”.

E che “l’informazione su questi temi sia veicolata in maniera scientificamente valida e con la adeguata competenza specialistica”.

“Sono stati effettuati diversi studi di alta qualità in questi mesi e sappiamo ormai che Covid-19 può avere manifestazioni più gravi nelle donne in gravidanza che al di fuori della gravidanza”, avvertono gli esperti.

Non solo: le gravidanze complicate dal Covid-19 “esitano più spesso in un parto prematuro che può mettere seriamente a rischio la vita del piccolo e generare tutte le complicazioni tipiche della prematurità. Il virus Sars-CoV-2 può trasmettersi, ancorché raramente, dalla madre al feto e causare rari casi di Covid-19 neonatale anche grave. Covid-19 in età pediatrica può avere conseguenze gravi non solo in fase acuta, ma anche a distanza di settimane come la sindrome infiammatoria multi-sistemica”, ricordano ginecologi, pediatri e neonatologi.

Non sono ancora a disposizione vaccini specificamente approvati per i bambini di età inferiore a 12 anni, “ma gli studi disponibili dimostrano chiaramente come gli anticorpi prodotti nelle madri sottoposte a vaccinazione passino nel sangue fetale attraverso la placenta e poi nel latte materno proteggendo così neonati e lattanti. L’esperienza accumulata in questi mesi di campagna vaccinale, unita ai dati preclinici, mostra chiaramente come i vaccini a mRna siano assolutamente sicuri sia per le donne in gravidanza, sia per le donne che allattano”, continuano gli esperti.

In alcuni centri di riferimento nel mondo (come a Parigi, in Israele, in Belgio, in Irlanda, negli Usa) la vaccinazione in gravidanza viene offerta di routine. Non esistono controindicazioni diverse dal resto della popolazione alla vaccinazione. “Il vaccino non influisce sulla fertilità della donna, né vi è alcun motivo per rimandare una gravidanza”, aggiungono.

Insomma, a di là del sentito dire e dei racconti aneddotici, i dati scientifici sostengono l’importanza della vaccinazione anti-Covid in gravidanza. E occorre fare di più per tutelare donne e bambini.

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