Ricerca, con Bandi Gilead 1 mln euro per 58 progetti

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L’impossibile è solo un obiettivo ancora da raggiungere; un orizzonte che diventa possibile. Lo pensa l’85% degli italiani, soprattutto quando si tratta di medicina. Tra le sfide impossibili rese possibili dalla ricerca i connazionali citano: il trapianto di organi (51,8%), la vaccinazione di massa degli anni ‘50 (51,1%) e gli antibiotici (48,1%). Seguono al 4° e 5° posto le scoperte avvenute nel XXI secolo: la mappatura del Dna (37,1%) e il farmaco per prevenire la diffusione dell’Hiv (28,6%).

Fra i traguardi che oggi sembrano irraggiungibili ma che gli italiani credono potranno essere conquistati vi sono: la cura per tutti i tumori, anche quelli che oggi sono orfani di terapie, per le patologie neurodegenerative come il Parkinson e la disponibilità di terapie personalizzate basate sulle caratteristiche individuali. Traguardi raggiungibili grazie alla ricerca scientifica, che infatti per circa il 90% degli italiani è un fattore determinante per lo stato di salute e benessere. È quanto emerge dalla ricerca Creating possible, realizzata da AstraRicerche su un campione rappresentativo della popolazione in occasione della Cerimonia di premiazione della decima edizione dei Bandi promossi da Gilead Sciences in Italia, Fellowship e Community Award Program.

Sono 58 i vincitori dei due Bandi – ricercatrici, ricercatori e associazioni pazienti – ai quali sarà assegnato complessivamente oltre un milione di euro per realizzare i loro progetti entro i prossimi 12 mesi.

Rivolti al settore della ricerca medica (il Fellowship) e alle comunità di pazienti (il Community), i Bandi si propongono di selezionare e finanziare le migliori progettualità di natura scientifica o socio-sanitaria finalizzate a migliorare la qualità di vita dei pazienti, gli esiti della malattia o a favorire il raggiungimento di obiettivi di salute pubblica nell’area della malattie infettive od oncoematologiche.

Giunte quest’anno all’importante traguardo della decima edizione, le due iniziative, grazie a un contributo complessivo di oltre 11 milioni di euro, hanno consentito di realizzare quasi 500 progetti di natura scientifica o socio-assistenziale.

“I premi, come quelli promossi da Gilead, hanno un significato per la comunità scientifica e per i nostri giovani che va al di là del merito del premio stesso. La ricerca scientifica ha ricevuto un’attenzione limitata e i ricercatori si sono spesso sentiti “figli di un dio minore”. I premi trasmettono il messaggio di un apprezzamento sociale della ricerca di alta qualità e del suo ruolo per il presente e il futuro della Medicina”, commenta Alberto Mantovani, direttore scientifico Istituto Clinico Humanitas.

“In questi dieci anni abbiamo lavorato per costruire un sistema equo, trasparente, innovativo e solidale per cercare di aiutare concretamente la ricerca e le associazioni italiane che, come noi, ogni giorno si impegnano per migliorare la salute e la qualità di vita dei pazienti con patologie gravi – sottolinea Cristina Le Grazie, direttore medico Gilead Sciences Italia – I Bandi sono per noi motivo di grande orgoglio. Un impegno che rinnoviamo e arricchiamo ormai da 10 anni, edizione dopo edizione, offrendo la possibilità di trasformare idee in concrete iniziative scientifiche e assistenziali, di rendere possibile l’impossibile. I risultati di questi anni sono stati davvero formidabili, frutto della passione e dell’impegno di volontari, ricercatrici e ricercatori di tutto il Paese. Non possono che proiettarci direttamente verso i prossimi 10 dove vediamo un sempre più forte lavoro di squadra con ricerca medico- scientifica e pazienti, in collaborazione con le istituzioni sanitarie del Paese”.

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