Altro che oroscopo e ‘palla di vetro’. Abbiamo osservato attentamente l’evoluzione del Coronavirus Sars-Cov-2 in quello che l’epidemiologo del Campus Bio-Medico Massimo Ciccozzi ha ‘ribattezzato’ il valzer delle varianti.
Ebbene, per ‘NewScientist’ ci sono tutte le ragioni per pensare che il valzer delle varianti continuerà nel 2022,. E non c’è alcuna garanzia che, dopo la variante Omicron che sta contagiando il mondo, le future mutazioni del virus pandemico saranno meno pericolose. Ma sarà davvero così, e cosa ne pensa Ciccozzi?
Intanto cominciamo col dire che per il Coronavirus Sars-CoV-2 la sopravvivenza sta proprio nell’infettare il maggior numero possibile di persone. Le varianti più abili a diffondersi supereranno le altre. “Quando il virus originale ha iniziato a contagiare, ogni persona positiva ne ha infettate in media altre due o tre. Delta ne infetta sei o sette. Omicron sembra essere ancora più contagiosa”, si legge nell’analisi di ‘NewScientist’.
“Non è ancora del tutto chiaro come il virus stia diventando più contagioso. Tuttavia, contagiare non è più facile come una volta. La maggior parte delle persone nel mondo ora ha infatti un certo grado di immunità, a causa di infezioni o vaccinazioni passate. Quindi varianti come Omicron stanno evolvendo per eludere questa immunità, in genere attraverso cambiamenti nella proteina Spike, l’obiettivo principale dei nostri anticorpi”, ricorda ancora NewScientist.
C’è un limite a quanto più infettivo può diventare il virus, ma potrebbe non esserci limite alla sua capacità di eludere la nostra risposta immunitaria. Come accade con i virus dell’influenza umana, potremmo insomma assistere al continuo emergere di nuove varianti che sfuggono all’immunità abbastanza da causare ondate di infezioni.
È possibile che, nel tempo, diversi lignaggi virali persistano e divergano, piuttosto che varianti successive spazzino via tutte le altre e diventino dominanti. Un quadro che potrebbe richiedere la combinazione di diversi vaccini in un’unica dose, come avviene con l’antinfluenzale.
Si afferma spesso che i nuovi virus evolveranno per causare sintomi più lievi. Ma poiché Sars-CoV-2 è più contagioso subito prima che compaiano i sintomi, c’è poca pressione selettiva. Il vaiolo era altamente letale e avrebbe potuto peggiorare nel tempo. L’influenza esige ancora un alto numero di morti ogni anno. Un’altra preoccupazione è che il virus possa circolare in altri animali, generando nuove varianti che potrebbero, a loro volta, ripresentare nell’uomo.
Ma c’è un ma: la maggior parte delle persone nel mondo ora ha una certa immunità. È probabile che questo continui a fornire una certa protezione contro le forme gravi di Covid-19, anche se non dovesse riuscire a prevenire le infezioni. Possiamo però aspettarci anche che questa immunità svanisca nel tempo. Insomma, chi ha fatto già la terza dose, potrebbe ritrovarsi a fare uno o anche due booster nel 2022 per proteggersi dalla variante Rho, o dalla Sigma, o forse anche dalla varante Omega.
Ma allora nel 2022 cosa accadrà? “Mi aspetto che il numero di contagi andrà sempre allentandosi – ci dice Massimo Ciccozzi – e che vedremo sempre meno forme gravi, a patto che ci si vaccini e lo si faccia in tutti i Paesi. Un aiuto è costituito dal vaccino Novavax, che ha una concezione che risale a 30 anni fa e che potrebbe convincere gli esitanti, gli indecisi che temono gli effetti a lungo termine di un vaccino a mRna. Discorso diverso per i no vax, che non si convincono”.
Quindi questo, “insieme alla contagiosità della variante Omicron, ci porterà a un virus che andrà sempre più adattandosi a noi. E che ci farà sempre meno male – ipotizza l’esperto – pur restando a lungo un nostro compagno di viaggio”.
Ma allora arriveremo a vedere, dopo la Omicron, la variante Omega? “Mah, Omicron è una variante molto interessante e abile, e non credo che ne emergerà una più contagiosa”, in grado di rimpiazzarla. Dunque se una variante Omega emergerà, non dovrebbe essere peggiore della ‘cugina’ Omicron, è l’auspicio dell’epidemiologo per il 2022.
