Covid e variante Omicron, 2022 anno della svolta?

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Il 31 dicembre del 2019 la Cina ha informato l’Organizzazione mondiale della sanità della diffusione di una nuova malattia, poi battezzata Covid-19. Ma il 2022, complice la variante Omicron, potrà essere l’anno della svolta?

“Non credevo che il Natale 2021 sarebbe stato così, di certo Omicron ha un po’ sparigliato le carte”, ci dice Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma. “E’ chiaro ormai che questa è la variante più trasmissibile che c’è, qualcuno dice che si tratta del virus più trasmissibile in senso assoluto. In Europa ci sono stati 100 milioni di casi Covid, e in Italia una percentuale di casi simile non l’avevamo mai avuta”.

Si fanno anche più tamponi, ma il dato relativo alla percentuale di tamponi positivi sul totale è chiarissima: il virus oggi circola di più. “Siamo arrivati a percentuali che vedevamo nella prima ondata, con un numero molto più basso di test. Se guardiamo i dati di Lab24 sul sito del ‘Sole 24 Ore’ – dice Cauda – vediamo che nell’ultima settimana l’aumento dei casi Covid è stato +163,7% rispetto alla settimana precedente, ma nelle terapie intensive c’è stato un +29,4%. Balza all’occhio che a un aumento straordinariamente elevato dei contagi corrisponde un aumento non negli stessi termini dal punto di vista percentuale nelle terapie intensive. Questo non vuol dire sottovalutare la variante Omicron: perché se anche dà l’1% di forme gravi rispetto a 5% di Delta, evidentemente l’1% di un milione è comunque un numero elevato di casi che peseranno sulle strutture ospedaliere”.

Tutto questo cosa ci dice? “Dobbiamo essere cauti: avremo un inevitabile aumento dei casi nelle prossime settimana, con un aumento comunque anche dei ricoveri. Ho visto le previsioni dell’Iss per l’Europa, e forse l’idea è che Omicron, colpendo le alte vie respiratorie ma meno il polmone, abbia una capacità notevole di trasmettersi ma dia meno forme polmonari”. Per quanto riguarda noi, “l’Italia è lunga ed è colpita in modo diverso nelle varie Regioni. Tanto che i colori stanno cambiando in base alle soglie di occupazione di area medica e terapia intensiva”.

“Un altro aspetto incuriosisce molto è la posizione di Christian Drosten, virologo tedesco grande esperto di Coronavirus, secondo il quale con Omicron si verifica una rapida diffusione di una immunità naturale fra guariti e vaccinati. Una posizione ribadita anche dal fatto che chi produce un’immunità contro Omicron, secondo uno studio Sudafricano è protetto anche contro Delta. Questo potrebbe portare ad un’eliminazione di Delta e, in uno scenario futuro ma non troppo, ad una endemizzazione del virus, con il raggiungimento di una immunità diffusa nella popolazione. Ecco che avremo forme meno gravi o nulle nella popolazione vaccinata o protetta dall’immunità naturale, e forme gravi in chi non si è né vaccinato né infettato. Giustamente, come faceva notare il ministro Israeliano della sanità, cerchiamo di immunizzare il più possibile la popolazione, per non lasciare comunque troppo spazio al virus e alla variante Omicron”.

Diffondendosi così rapidamente, se c’è un aumento della platea di vaccinati e guariti, il virus non finirebbe per scomparire ma per “diventare endemico, come ipotizzano molti esperti. Magari con una sua stagionalità o recrudescenze ogni 2-3 anni, come la varicella. In un simile scenario – sottolinea Cauda – diventerebbe importante la vaccinazione periodica. Ma c’è sempre il rischio di nuove varianti – avverte l’esperto -se entro il 2022 non si vaccinerà il 70% del pianeta, come da tempo invita a fare l’Oms. Un problema futuribile, forse, che però rilancia l’importanza di non guardare solo a casa nostra: bisogna proteggere tutto il mondo se vogliamo davvero uscire da questa situazione”.

Insomma, il 2022 potrebbe essere davvero l’anno della svolta, ma a patto di ampliare la portata della campagna vaccinale. E, al contempo, di gestire al meglio l’afflusso di pazienti nelle strutture sanitarie. Le prossime settimane, quelle dell’atteso picco, saranno fondamentali.

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