Nuovi vertici all’Ifom, arrivano Azzone e Bardelli

Ifom
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Nuovi vertici per Ifom. Da oggi Fondazione Airc per la ricerca sul cancro affida a Giovanni Azzone la presidenza e ad Alberto Bardelli la direzione scientifica dell’Istituto di oncologia molecolare, fondato a Milano nel 1998 con l’obiettivo di studiare la formazione e lo sviluppo dei tumori a livello molecolare e di trasferire rapidamente le nuove conoscenze dal laboratorio al paziente.

L’istituto conta circa 270 ricercatrici e ricercatori provenienti da 29 Paesi europei ed extraeuropei, con un’età media di 38 anni. Le nuove nomine, fa sapere Fondazione Airc, si inseriscono nel percorso di evoluzione del modello organizzativo avviato nel 2019 per cogliere al meglio le opportunità della riforma degli Enti del Terzo Settore.

“Ifom è fondamentale per perseguire l’obiettivo di Airc di rendere il cancro sempre più curabile, attraverso la ricerca”, dichiara Andrea Sironi, presidente di Fondazione Airc. “Le nomine di Alberto Bardelli e di Giovanni Azzone sono espressione di un piano di sviluppo che punta a rafforzare il posizionamento dell’istituto nel panorama dell’oncologia molecolare internazionale e ad attrarre talenti e investimenti”.

Ma chi sono i due nuovi vertici Ifom? Giovanni Azzone ha ricoperto incarichi istituzionali e di consulenza nel settore pubblico, nel settore privato e del non profit. “Diventare presidente di Ifom mi consente di dare un contributo alla sfida collettiva contro il cancro, in un luogo che rappresenta un’eccellenza in questo campo e potrà essere ancora più determinante nei prossimi anni”.

Inserito nella classifica dei ricercatori più citati al mondo da Web of Science, Alberto Bardelli con i suoi studi sta cambiando il panorama della medicina di precisione, le sue scoperte sono state pubblicate in oltre 200 articoli scientifici. “Sono orgoglioso di assumere la direzione scientifica di Ifom, una realtà in cui ricercatori italiani e internazionali studiano i meccanismi alla base dello sviluppo del cancro grazie alla possibilità di sviluppare tecnologie all’avanguardia con un approccio multidisciplinare, che coinvolge biologi, fisici, matematici, medici, bionformatici e ingegneri. La scienza di oggi è la medicina del domani: i nostri studi saranno la base su cui mettere a punto nuovi strumenti diagnostici e terapie per i pazienti”, commenta Bardelli.

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