Dopo tamponi e vaccini, le farmacie restano in prima linea contro Covid con l’ok dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) alla distribuzione e dispensazione del farmaco orale Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir).
È scritto, nero su bianco, nel protocollo di intesa siglato tra ministero della Salute, Aifa, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Federfarma servizi e A.d.f. e nella determina Aifa pubblicata ieri in Gazzetta ufficiale
Il funzionamento è semplice e lineare. Gli assessorati regionali indicheranno alla distribuzione intermedia farmaceutica quanto farmaco rendere disponibile a magazzino e le farmacie lo dispenseranno in Dpc (distribuzione per conto) sulla base delle ricette emesse anche dal medico di famiglia (Mmg).
Il tutto gratuitamente e, per ora, fino al 31 dicembre di quest’anno. “Le farmacie dimostrano, ancora una volta, di operare con grande senso di responsabilità nei confronti della collettività e hanno sempre risposto puntualmente ai nuovi bisogni di salute emersi nelle varie fasi della pandemia. Ora sono pronte a garantire gratuitamente la dispensazione del Paxlovid, per assicurare la tempestività del trattamento con gli antivirali orali, rivelatasi fondamentale per il buon esito della cura”, commenta il presidente di Federfarma Marco Cossolo.
Insomma, una farmacia sempre più al fianco dei cittadini. Questa volta dispensando gratuitamente il medicinale anti-Covid Paxlovid. Andremo verso una sempre più ampia dispensazione in farmacia di prodotti innovativi e ad alto costo? Dichiara il segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia: “La distribuzione in farmacia dei farmaci innovativi è connaturata alla specifica professionalità del farmacista, che svolge un importante ruolo nel monitoraggio dell’aderenza alla terapia e nell’attività di farmacovigilanza proprio grazie all’esclusivo rapporto quotidiano di fiducia e prossimità con il cittadino”.
La dispensazione in farmacia, che favorirà notevolmente l’accesso a questo medicinale anche ai cittadini che abitano lontano dai centri specialistici Covid-19 presenti in tutte le regioni (che fino a ieri erano gli unici a essere autorizzati alla dispensazione del medicinale), non è l’unica novità degna di nota.
Un ruolo molto importante è assegnato anche ai medici di medicina generale che possono prescrivere il farmaco. Necessaria la redazione di un piano terapeutico ad hoc specifico per i pazienti ad alto rischio di progressione verso forme gravi di Covid che per ora, si legge nella determina Aifa, sarà cartaceo. E che dovrebbe diventare digitale entro breve tempo.
L’iter prescrittivo naturalmente sarà monitorato da Aifa. Che nel caso delle prescrizioni stilate dal Mmg potrà avvalersi della ricetta elettronica. Molto utile anche per i pazienti, che ricevendo l’Nre (Numero di ricetta elettronica) sullo smartphone potranno ritirare (o far ritirare) il medicinale in farmacia senza dover passare dallo studio del proprio medico.
Paxlovid, il cui utilizzo in Italia è stato approvato da Aifa lo scorso 28 gennaio, è un farmaco di efficacia molto elevata. Può ridurre dell’89% il rischio di ospedalizzazione se assunto entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi dell’infezione da Sars-Cov-2 e dell’88% se il trattamento inizia entro il quinto giorno.
L’efficacia è data dall’associazione di due molecole. Da un lato nirmatrelvir, inibitore di una proteasi (un enzima) tipica di Sars-Cov-2 senza la quale il virus non riesce a replicarsi e quindi muore, e dall’altro ritonavir che rallenta la degradazione di nirmatrelvir contribuendo a mantenerne l’elevata concentrazione nell’organismo.
Oltre all’efficacia, questo farmaco rappresenta una vera svolta nella lotta al Coronavirus perché può essere preso senza ricorrere all’ospedale. Il regime terapeutico infatti prevede che il malato assuma, insieme, due compresse di nirmatrevir e una di ritonavir due volte al giorno per cinque giorni consecutivi, per un totale di 30 pastiglie.
