Vaiolo delle scimmie e quarantena obbligatoria

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Vista la costante diffusione del vaiolo delle scimmie in Europa, i funzionari sanitari nel Regno Unito e in Belgio hanno introdotto la quarantena di tre settimane per prevenire la trasmissione della malattia.

In un documento pubblicato venerdì scorso, l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha consigliato alle persone che hanno avuto contatti stretti con una persona infetta di auto-isolarsi per 21 giorni.

Nessuno nel Regno Unito che abbia avuto contatti con un caso confermato o potenziale di vaiolo delle scimmie è obbligato ad auto-isolarsi per legge. Secondo l’Ukhsa, l’esposizione “ad alto rischio” al virus potrebbe verificarsi attraverso il contatto con lesioni cutanee, bocca, naso o fluidi corporei di una persona infetta, ma potrebbe anche avvenire attraverso il contatto con vestiti o biancheria da letto contaminati.

Secondo i funzionari, contatti ad alto rischio includono partner sessuali, persone che vivono nella stessa casa, o chiunque entri in contatto con i fluidi corporei di un individuo infetto, per esempio tramite un colpo di tosse o starnuto. Alle persone che hanno avuto questo livello di esposizione al virus è stato raccomandato di evitare contatti con persone immunodepresse, donne incinte e bambini sotto i 12 anni.

Inoltre questi soggetti dovrebbero fare il vaccino contro il vaiolo, idealmente entro quattro giorni ma fino a un massimo di 14 giorni dopo l’esposizione, ha detto il corpo sanitario. Ad oggi, il Regno Unito ha confermato 20 casi di vaiolo delle scimmie, ma ci si attende che aumentino.

Il Belgio è diventato il primo Paese al mondo ad attuare una quarantena obbligatoria di 21 giorni per i pazienti che hanno contratto il vaiolo delle scimmie.

I contatti ad alto rischio in Belgio non sarebbero tenuti all’isolamento, secondo i media locali, ma le loro condizioni verrebbero monitorate. Venerdì 20 maggio, il Belgio ha confermato i suoi primi tre casi, legati al Darklands fetish festival, che si è svolto tra il 4 maggio e il 9 maggio nella città belga di Anversa.

“C’è motivo di supporre che il virus sia stato portato al festival da turisti dopo i recenti casi in altri Paesi”, hanno detto gli organizzatori del festival.

Il vaiolo delle scimmie ha un periodo di incubazione che può variare da 5 a 21 giorni, secondo l’Oms. Il virus, che può causare sintomi tra cui febbre, mal di testa e ghiandole gonfie, provoca un’eruzione cutanea che si manifesta sotto forma di ponfi e vescicole.

Secondo la maggior parte dei Paesi le persone che hanno contratto il vaiolo delle scimmie dovrebbero restare in quarantena per 21 giorni, con i Cdc degli Stati Uniti che consiglia ai pazienti di isolarsi fino a quando tutte le croste dell’eruzione sono sparite. A partire dal 21 maggio, 92 casi confermati e 28 casi sospetti sono stati segnalati all’Oms da 12 Paesi, tra cui Stati Uniti, Australia e Germania.

Portogallo, Spagna e Regno Unito hanno il più alto numero di casi confermati finora, ognuno dei quali ha segnalato tra 21 e 30 casi confermati all’Oms. Non sono stati segnalati decessi dovuti al virus.

Parlando a Ginevra domenica 22 maggio, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto che il mondo sta affrontando molteplici crisi di salute pubblica. “Affrontiamo una formidabile convergenza di malattie, siccità, carestie e guerra, alimentata dal cambiamento climatico, dall’iniquità e dalle tensioni geopolitiche”, ha affermato.

Le autorità sanitarie del Regno Unito e della Francia hanno definito la malattia ‘lieve e autolimitante’, considerando che i pazienti generalmente guariscono completamente entro poche settimane. Esistono due ceppi del virus. Il più mite dell’Africa occidentale, che è la variante attualmente in circolazione in Europa e Nord America, ha un tasso di mortalità registrato di circa l’1%.

L’articolo originale è su Fortune.com

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