Il caro energia pesa anche sui grandi ospedali

Gemelli
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Non solo famiglie e industria. Il caro energia ‘pesa’ (parecchio) anche sugli ospedali. Strutture dove i macchinari diagnostici sono attivi H24 e dove è davvero complesso parlare di risparmio energetico.
L’allarme era stato già lanciato mesi fa dalla Fiaso (Federazione nazionale aziende sanitarie e ospedaliere), che aveva visto lievitare le prime bollette. Ora torna sul tema Marco Elefanti, direttore generale di Fondazione Policlinico Gemelli. Il manager si appella a istituzioni e forze politiche perché mettano in agenda il problema ‘caro energia’ per gli ospedali, e prevedano adeguate misure di sostegno.
“La situazione – afferma Elefanti nel corso di un’intervista a #UnoMattinaEstate – è davvero drammatica. L’anno scorso il gas lo pagavamo meno di 0,3 €/m3, mentre a luglio di quest’anno il costo è lievitato a 2,11 €/m3. Ciò significa che, nonostante una flessione dei consumi, la spesa energetica del Gemelli passerà dagli 8,4 milioni di euro del 2021, a 39,7 milioni per l’anno corrente”.
“Costi per noi proibitivi – sottolinea – visto che certo non possiamo chiudere servizi essenziali quali la terapia intensiva e la radiologia. Al momento stiamo continuando a operare a pieno regime, mantenendo gli impegni con i fornitori di gas, ma il futuro non è roseo. Se le cose dovessero continuare così e non ci fossero sostegni esterni, ci troveremo a breve in una situazione drammatica”.

Serve un contributo extra per sterilizzare i maggiori costi sostenuti dalle aziende nei loro bilanci per effetto dell’incremento del costo dell’energia.

Già all’inizio dell’anno Fiaso aveva stimato un incremento della bolletta energetica pari al 30%, chiedendo lo stanziamento di risorse straordinarie pari a 500 milioni di euro per fronteggiare le maggiori spese e alleggerire l’impatto sui bilanci delle aziende in una fase in cui occorre, invece, dare maggiore slancio alle attività e agli investimenti post pandemia. La richiesta era stata accolta con il finanziamento di maggiori risorse pari a 200 milioni di euro. Ma con gli attuali rincari le risorse concesse si stanno rivelando del tutto insufficienti.

“Occorre un contributo adatto a garantire la copertura totale delle spese aggiuntive per la bolletta in maniera da poter sterilizzare nei bilanci gli effetti del costo extra dell’energia, così come già fatto peraltro per l’emergenza Covid – aveva detto qualche tempo fa il presidente Fiaso, Giovanni Migliore – Non si tratta semplicemente di semplici voci di uscita in un bilancio, ma di servizi per il cittadino e per i pazienti: la stagione post-emergenziale richiede la disponibilità di tutte le risorse possibili per recuperare le prestazioni sospese e far fronte agli impegni presi con i cittadini, compresa la realizzazione di progetti previsti dal Pnrr. Oltre alle maggiori spese per l’energia, Asl e ospedali dovranno far fronte agli importi contrattuali lievitati da parte delle aziende fornitrici di servizi che, in qualche caso, stanno già chiedendo la revisione dei prezzi”.

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