Covid
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Rallenta negli ultimi 7 giorni la crescita dei nuovi casi Covid in Italia. Anche se, dopo 6 settimane di tregua, tornano a salire i decessi (+39,9%). Ancora in crescita i ricoveri, anche nelle terapie intensive. Ma in questo ennesimo autunno di pandemia, senza misure anti-Covid e senza mascherine, iniziano a salire anche le somministrazioni giornaliere delle quarte dosi del 59,7%, ma preoccupano i 13,7 milioni di italiani ancora scoperti.

Sono interlocutori i dati che emergono dall’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe: nella settimana 5-11 ottobre, c’è sì un netto aumento dei nuovi casi (293.902 contro 244.353) che investe tutte le regioni. Ma la corsa del virus in questa ondata autunnale sembra rallentare. In ogni caso il virus circola in abbondanza, e si avvicina anche la stagione influenzale.

Certo, di fronte alla crisi dell’energia, ai venti di guerra (nucleare) e al caro bollette, Covid-19 sembra essere un po’ fuori dai radar. Ma questo virus può ancora fare danni. Ecco perché Gimbe ribadisce l’utilità della mascherina nei luoghi al chiuso, specie se affollati o poco ventilati.

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Decessi: 393 (+39,9%), di cui 9 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: +69 (+44,5%)
Ricoverati con sintomi: +1.445 (+30%)
Isolamento domiciliare: +27.594 (+5,7%)
Nuovi casi: 293.902 (+20,3%)
Casi attualmente positivi: +29.108 (+5,9%)

“Per la quarta settimana consecutiva – sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – sale la curva dei nuovi casi settimanali, seppur in maniera meno ripida (+20,3%): da quasi 245 mila della settimana scorsa arrivano a sfiorare quota 294 mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 42 mila casi al giorno”.

A esclusione della Basilicata (-11,5%), l’aumento riguarda tutte le Regioni (dal +4,2% dell’Abruzzo al +60,5% della Valle D’Aosta) (tabella 1) e quasi tutte le Province: dal +0,3% di Teramo al +75,4% di Sassari; solo in 6 province si registra un calo di casi: dal -14,6% di Potenza al -0,4% di Siracusa. E l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 56 Province.

A questo punto la crescita, che non si registrava da mesi, si fa sentire sugli ospedali. Come precisa Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione GIMBE, “si conferma l’inversione di tendenza nelle terapie intensive registrata la scorsa settimana (+44,5%) oltre a un ulteriore balzo dei ricoveri in area medica (+30%)”. All’11 ottobre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,8% in area medica (dal 4% del Molise al 44,8% della Valle D’Aosta) e del 2,4% in area critica (dallo 0% di Molise e Valle d’Aosta al 6,9% del Friuli Venezia-Giulia).

Tornano a salire purtroppo anche i decessi: 393 negli ultimi 7 giorni (di cui 9 riferiti a periodi precedenti), con una media di 56 al giorno rispetto ai 40 della settimana precedente.

La nuova ondata, che si sta registrando anche in Europa, “ha già determinato un incremento di quasi tremila posti letto Covid in area medica: dai 3.293 del 24 settembre ai 6.259 dell’11 ottobre, con alcune Regioni che mostrano già segni di sovraccarico – rileva Cartabellotta – Oltre che generato un impatto, seppur modesto, nelle terapie intensive e invertito la curva dei decessi”.

“Sul versante vaccinazioni, l’incremento di quasi il 60% delle somministrazioni giornaliere lascia ben sperare rispetto alla necessità di aumentare in tempi brevi le coperture di anziani e fragili, strategia fondamentale per ridurre l’impatto sugli ospedali nella stagione autunno-inverno, insieme all’utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati“, raccomanda il presidente. Insomma, chi ha archiviato le mascherine, potrebbe aver agito troppo presto.

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