Nell’inverno dell’influenza dei record, scienza e sanità si trovano ad affrontare numerose sfide. Con l’augurio di un 2023 “ricco di opportunità, sfide ma anche, spero, poco ricco di sorprese“.
Scherza ma non troppo il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro che, in occasione di un incontro con la stampa al Museo dell’Iss, fa un bilanco del 2022 e dell’esperienza della pandemia, guardando anche alle sfide del nuovo anno per la scienza, la salute e il suo Istituto.
“In tre anni è cambiato il mondo”, ha detto Brusaferro, ricordando gli inizi della pandemia e sottolineando l’importanza crescente della comunicazione per l’Iss e per la salute. “Negli anni di Covid-19 l’Istituto è divenuto una casa di vetro, e se l’informazione è anche formazione”, anche il ruolo della stampa specializzata è importante nel formare un’opinione pubblica aggiornata e consapevole.
Gli scienziati sono stati in prima linea in questi anni di pandemia, ma nei laboratori la ricerca è andata avanti e oggi AI (intelligenza artificiale), Big data, health tech e innovazione bussano alla porta, promettendo di cambiare paradigmi e modalità di cura.
Quello che “deve restare costante è il metodo: costruire dati, evidenze e pareri per supportare chi è chiamato a decidere sulle grandi sfide, dall’One health al cambiamento climatico, dall’ambiente al governo clinico. Fino ad un approccio long life, che tenga conto dei bisogmni dell’infanzia e degli anziani”. Brusaferro ha assicurato il massimo impegno dell’Istituto di viale Regina Elena, organo tecnico scientifico che “opererà in collaborazione con ministero della Salute e Regioni all’insegna di metodo scientifico, tempestività, solidità e rigore”.
Ci aspetta un periodo di fine anno difficile, tra influenza, Covid-19 e altri patogeni? “Nella stagione invernale proteggersi contro i virus respiratori è fondamentale. Sappiamo che l’influenza ha una sua stagionalità e i dati ci dicono che sta circolando, è importante quindi vaccinarsi”, ha aggiunto il presidente parlando con le agenzie, e ricordando l’importanza del richiamo contro Sars-Cov-2 per i fragili.
D’altronde non siamo più nelle prime ondate della pandemia, quando il virus era nuovo e la armi a disposizione per combatterlo molto poche. Ormai, secondo Brusaferro, “dobbiamo entrare in una fase in cui” occorre mettere in campo “i sistemi che abbiamo per prevenire i rischi e i fenomeni”. Sistemi la cui efficacia è dimostrata dalla ricerca.
