Frena ancora in Italia l’epidemia di influenza, anche se viaggia a un ritmo di oltre mezzo milione di casi a settimana. Per la precisione, dal 16 al 22 gennaio i casi stimati nell’ultimo report Influnet sono stati circa 523.000, per un totale di 8.620.000 casi di influenza a partire dall’inizio della sorveglianza.
L’incidenza
Non si tratta solo di influenza, ma anche dei cosiddetti virus ‘cugini’, tra i quali il virus respiratorio sinciziale nei bambini molto piccoli, e il Sars-CoV-2. L’incidenza è pari a 8,9 casi per mille assistiti (contro i 9,8 nella settimana precedente), tanto che l’epidemia torna a collocarsi nella fascia di intensità bassa.
La risalita fra i bimbi
Ancora una volta i bambini sono i più colpiti, ma soprattutto la loro è l’unica curva che cresce. L’incidenza delle sindromi simil-influenzali, infatti, è in diminuzione in tutte le fasce di età tranne nei piccoli con meno di cinque anni, in cui è in aumento a ben 25,2 casi per mille assistiti (era 21,2 nella settimana precedente).
Nella fascia 0-4 anni l’incidenza è pari a 25,21 casi per mille assistiti, tra i bambini di 5-14 anni è a 10,81 nella fascia 15-64 anni a 8,17 e tra gli over 65 anni a 5,36 casi per mille assistiti.
La geografia dell’influenza
La geografia del virus è a macchia di leopardo: in Toscana, Abruzzo, Campania e Sicilia l’incidenza resta sopra dieci casi per mille assistiti. E l’Abruzzo è l’unica regione ‘in rosso’, con un’incidenza alta, come si vede dal reporto dell’Istituto superiore di sanità.