Medici morti per Covid: il fondo da 15 mln c’è, ma occorre far presto

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Sono 379 i medici e dentisti italiani morti per Covid-19, nella lista pubblicata sul sito della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). Ora però i familiari dei ‘camici bianchi’ che hanno perso la vita contagiati dal virus devono affrettarsi: hanno tempo fino al 4 marzo, infatti, per chiedere una quota di un fondo speciale da 15 mln di euro messo a disposizione solo recentissimamente dallo Stato.

La domanda, ricorda l’Enpam, va fatta tramite l’Inail e si ha diritto a presentarla anche se i sanitari scomparsi non erano iscritti all’istituto.

L’importo è da calcolare

L’importo sarà calcolato successivamente dividendo i 15 milioni di euro per il numero delle domande accolte. La somma, precisa Enpam, sarà esentasse (non concorrerà alla formazione del reddito complessivo) e si potrà cumulare con altri sussidi o prestazioni ai quali i beneficiari abbiano o abbiano avuto diritto.

Gli aventi diritto

L’elargizione verrà data non sono solo a vedovi e orfani ma, più in generale, ai coniugi (anche uniti civilmente) e ai figli (senza limiti d’età) e, in mancanza di coniuge o figli, ai genitori del sanitario deceduto. Non sono previsti limiti di reddito.

Il requisito principale è che il medico, l’odontoiatra o altro professionista sanitario, sia deceduto dopo aver contratto Covid-19 mentre era in attività durante il periodo dell’emergenza pandemica (31 gennaio 2020 – 31 marzo 2022), anche nel caso in cui la morte sia avvenuta dopo, ma comunque entro il 28 dicembre 2022. Occorrerà dichiarare esplicitamente che “il decesso è avvenuto per effetto diretto/concausa del contagio da Covid-19”, sottolinea l’Enpam.

“Questa misura è un atto di giustizia per tutti i colleghi deceduti combattendo il Covid a mani nude – ha affermato il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti – Lo Stato si era fatto carico solo di una parte dei caduti sul lavoro e oggi pone rimedio, almeno simbolicamente, includendo non solo i familiari dei dipendenti scomparsi ma anche dei liberi professionisti e dei convenzionati. Resta fermo il nostro sostegno a ulteriori iniziative per riconoscere un giusto ristoro anche a tutti i medici che pur sopravvissuti al Covid hanno subito conseguenze di lungo periodo e per risarcire in modo più adeguato diversi familiari superstiti ancora poco aiutati”.

La domanda e i documenti necessari

La domanda deve essere presentata dal sito Inail accedendo al servizio online denominato “Speciali elargizioni familiari vittime Covid-19”. Al servizio è possibile accedere solo con Spid, Carta d’identità elettronica o Cns (Carta nazionale dei servizi), ma la domanda può essere fatta anche da un delegato.

Va allegata la documentazione che comprovi il titolo professionale del medico morto (come il tesserino dell’Ordine), la documentazione comprovante lo svolgimento dell’attività professionale da parte del deceduto nel periodo dell’emergenza pandemica oppure contratto di lavoro, documentazione comprovante il contagio da Covid-19 fra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2022.

Pur non essendo parte del procedimento, Enpam è disponibile a offrire assistenza per l’eventuale documentazione (ad esempio per comprovare che il medico o l’odontoiatra era iscritto in quel periodo). Per farlo è possibile scrivere a [email protected] (servizio attivo normalmente fino alle ore 13 del venerdì).

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