Covid in Italia, gli ultimi dati e l’analisi dell’epidemiologo

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Sono in calo, con l’eccezione dell’indice di trasmissibilità Rt, i numeri di Covid in Italia appena diffusi dalla Cabina di Regia. E il quadro che arriva dagli ospedali è decisamente tranquillizzante.

“Questo, in effetti, è il dato più importante, perché gli italiani non fanno più i tamponi, talvolta non si accorgono nemmeno di essersi contagiati. E dunque i numeri dell’Rt e dell’incidenza lasciano il tempo che trovano”, commenta a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia molecolare responsabile dell’unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. “La chiave per comprendere l’andamento di Covid-19 oggi è proprio nei dati ospedalieri, perchè anche quelli sui decessi sono molto, troppo variegati a livello regionale”.

Contagi in calo

L’incidenza settimanale è dunque in lieve diminuzione in Italia, con 34 casi ogni 100.000 abitanti (31 marzo -6 aprile), contro 37 su 100.000 abitanti nell’ultima settimana di marzo.

Nel periodo 15-28 marzo l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,00 (range 0,93-1,08), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente e coincidente con la soglia epidemica.

Al contrario, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in lieve diminuzione e appena sotto la soglia epidemica: Rt=0,97 (0,92-1,02) al 28 marzo contro  Rt=1,01 (0,96-1,06) al 21 marzo.

Gli ospedali

L’occupazione in terapia intensiva è “sostanzialmente stabile” e limitata allo 0,9% (rilevazione giornaliera al 6 aprile) contro lo 0,8% (al 30 marzo). Stabili le aree mediche: l’occupazione Covid è al 3,8% (30 marzo) contro il 4% (30 marzo).

“In questo quadro anche il dato sulle reinfezioni lascia il tempo che trova: sappiamo che il fatto di essere vaccinati o contagiati non protegge dal virus, ma dagli effetti più pesanti – sottolinea Ciccozzi – Questo vale anche per il ‘valzer delle varianti’, inclusa l’ultima arrivata: ‘Arturo'”. 

L’epidemiologo spiega di aver studiato XBB.1.16: “Lo studio è in pubblicazione, ma posso dire che i primi elementi sono tranquillizzanti. Il messaggio è semplice: Covid-19 ancora circola e va monitorato nel tempo, ma non rappresenta più una minaccia di sanità pubblica a livello internazionale. Mi aspetto un pronunciamento dell’Organizzazione mondiale della sanità per maggio”, anticipa l’epidemiologo.

Attenzione: “Questo non vuol dire che finiranno le varianti o le sottovarianti, solo che non dobbiamo terrorizzare inutilmente le persone. Una soluzione utile – continua Ciccozzi – potrebbe arrivare dal vaccino spray, che sui criceti ha dato ottimi risultati. E’ in sperimentazione in fase I nell’uomo, e potrebbe rappresentare una buona opzione  per la dose booster. L’obiettivo è bloccare l’ingresso del virus, impedendo il contagio”. E proteggendo così i soggetti più fragili.

Covid-19 “resterà con noi per i prossimi anni, ma penso sia arrivato il momento di preoccuparci per le conseguenze. Penso all’impatto sulla salute generale e su quella mentale, in particolare dei giovanissimi. Per tre anni abbiamo tenuto i riflettori accesi solo su questo virus, è ora di pensare a tutto il resto”, conclude.

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