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Sanità privata, tra sfide e opportunità

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Tempo di sfide e opportunità per la sanità convenzionata in Italia. Sul numero di aprile 2023 di Fortune Italia l’analisi di Barbara Cittadini (Aiop) e Americo Cicchetti (Cattolica).

Pandemia, crisi dell’energia ed emergenza liste d’attesa si sono fatte sentire anche sulla sanità privata in Italia. Rispetto alle origini, oggi i grandi Gruppi del privato accreditato sono cresciuti, si sono specializzati, hanno investito in nuove tecnologie (e in nuove generazioni di manager).

Se guardiamo ai fatturati 2021, parliamo di 10 aziende al top, nate in alcuni casi dall’intuizione di un medico o un chirurgo. Come Luigi Rotelli, che nel 1957 fonda l’Istituto di Cura Città di Pavia a cui seguì il Policlinico San Donato.

O Raffaele Garofalo, che negli anni ’50 assieme ai fratelli Antonio e Mario (anch’essi medici), avvia l’acquisizione di strutture sanitarie nel Lazio. Ma anche di esponenti del mondo dell’economia, come Carlo De Benedetti (Kos Spa) e Gianfelice Rocca (Istituto Clinico Humanitas), o patron specializzati nel settore, come Ettore Sansavini (Gvm) ed Emmanuel Miraglia (Gruppo Giomi). Ne parliamo con Barbara Cittadini, presidente nazionale Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), che oggi rappresenta una costellazione di 543 istituzioni associate, forte di 60mila posti letto (54mila accreditati Ssn) e 72mila operatori (12mila medici, 28mila infermieri e tecnici e 33mila operatori di supporto).

Barbara Cittadini/Credits Aiop

La pandemia è stata una grande sfida per la sanità privata, cosa ha comportato per le aziende?

Abbiamo affrontato l’emergenza con senso di responsabilità e unità di impegno, mettendo a disposizione strutture e know-how per assicurare la migliore risposta a tutela della salute dei cittadini, attuando scrupolosamente le direttive nazionali e regionali. Nella fase più acuta la rete delle strutture Aiop, affiancata in qualche regione da alcune strutture di diritto privato non associate, ha garantito l’apporto di circa 1.000 posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva Covid, 9.400 posti letto di degenza acuta e post-acuta Covid, oltre alla disponibilità di più di 25.000 posti letto per degenze ordinarie, destinati a evitare il collasso della rete di diritto pubblico.

Ora il sistema si trova a gestire l’ondata di visite, esami e interventi rinviati per Covid: quello delle liste d’attesa è un problema importante, si apre uno spazio per il privato?

Servono riforme strutturali in grado di risolvere i drammatici fenomeni delle liste d’attesa, della mobilità passiva non fisiologica e della rinuncia alle cure. Come Aiop promuoviamo, da sempre, una sinergia virtuosa tra le due componenti del sistema. Ma, in questa prospettiva, è improcrastinabile superare la logica anacronistica e fallimentare dei tetti di spesa, che limitano le potenzialità inespresse della componente di diritto privato del Ssn che, grazie alla sua efficienza, potrebbe contribuire maggiormente e in maniera determinante al recupero delle prestazioni.

 

Criticità vecchie e nuove  

“I grandi Gruppi sono cresciuti dal punto di vista della struttura clinica, manageriale e di qualità”, sottolinea Americo Cicchetti, ordinario di Organizzazione aziendale alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Gemelli, Humanitas, San Raffaele, GVM hanno dimostrato di investire per una crescita non solo economica, ma anche di qualità. E in questi anni di Covid hanno dato un importante contributo al sistema, anche per tamponare situazioni come il blocco, per mesi, delle attività non Covid. Ora, finita l’emergenza, tornano criticità vecchie e nuove, come quelle legate al sistema di remunerazione. I Drg sono vecchi, occorre affrontare il tema del pagamento non per prestazione, ma per esiti. Ma anche l’aggiornamento del sistema delle tariffe e i meccanismi di monitoraggio dell’appropriatezza delle prestazioni. Sono convinto – sostiene Cicchetti – che una buona sanità privata, inserita nel sistema pubblico, faccia bene anche a quest’ultimo. Genera quella competizione positiva che mantiene alta l’asticella”.

 

Di recente lei ha parlato di Long Covid della sanità. Qual è lo stato di salute delle aziende private?

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