Mobilità sanitaria, borghi d’Italia come la Florida: il progetto

telemedicina

Sfruttare due eccellenze del nostro Paese, cultura e sanità, per trasformare “l’Italia nella Florida d’Europa”. Un Paese in cui invecchiare bene, magari in un piccolo borgo caratteristico, certi di ricevere – in caso di bisogno – la miglior assistenza sanitaria possibile.

Sembra una sfida, ma è la nuova declinazione di mobilità sanitaria su cui scommette Fabio Miraglia, presidente del Gruppo sanitario Giomi Next, parte del Gruppo Giomi, una delle storiche ‘sette sorelle’ della sanità privata, con 70 anni di attività alle spalle ma lo sguardo al futuro e alle nuove tecnologie.

“La Florida – ricorda il manager a Fortune Italia, nella quinta puntata del focus dedicato alla mobilità sanitaria – era fra le zone più povere d’America, una terra di paludi. I pensionati sono stati il successo di questo Stato. E l’Italia può giocare questa partita: attrarre persone (pensionati e non), certe di trovare un sistema sanitario d’eccellenza, un basso costo rispetto a Paesi del Nord Europa, ma anche una bellezza e una cultura uniche“.

Come rendere tutto questo un modello di sviluppo? L’idea di Giomi Next è quella di fornire un servizio ‘tutto compreso’, grazie alla tecnologia. “Siamo sicuri che sia la strada giusta: mettiamo in fila le necessità e proviamo a dare risposte”, dice il manager.

Il progetto

“Abbiamo fatto un accordo con CleanBnB, assicurando agli ospiti dei loro appartamenti anche i servizi come il farmaco a casa o una televisita. Ebbene, vogliamo declinare questo approccio nei borghi d’Italia, grazie ad appartamenti dotati di telemedicina. Assicuriamo anche il contatto con il proprio medico, un monitoraggio H24 e un’assistenza protetta in caso di bisogno”, spiega Miraglia.

Se finora ci siamo occupati di italiani in viaggio in cerca di cure d’eccellenza, qui l’idea è quella di attrarre un turismo sanitario stanziale dall’estero, ma anche dal Nord del Paese. “Persone che potranno essere certe di trovare una serie di servizi per la salute”. Tutto questo funzionerà “se si riesce a mandare direttamente a casa il personale specifico di cui si ha bisogno, dal fisioterapista, all’infermiere, fino al medico”.

L’avvio

Non si tratta solo di teoria. “Siamo partiti da Tolfa, un classico borgo all’interno di un ecosistema che conosciamo – racconta Miraglia – Abbiamo convenzionato la farmacia comunale e dialoghiamo con la Asl locale. A Tolfa il progetto è in fase avanzata”. Ma l’idea è più ambiziosa.

“Non ci saranno più aree di serie A e di serie B dal punto di vista sanitario: anche gli abitanti dei borghi più isolati, dove è in corso un rapido e progressivo spopolamento, potrebbero usufruire di tutta l’assistenza di cui hanno bisogno”.

Fabio Miraglia
Fabio Miraglia

La costellazione di Giomi

Se Giomi vanta oggi 9 ospedali, 16 Rsa, 12 ospedali partecipati e una serie di centri dialisi sparsi fra Italia e Germania, Giomi Next si occupa della gestione sanitaria, dei servizi di assistenza alla persona e dei servizi affini. “Lavoriamo nella regione Lazio, in Calabria e stiamo per aprire un villaggio inter-generazionale a Pesaro, oltre che in Germania”.

Medicina del territorio, cure domiciliari, telemedicina e ricerca sono il core business di Giomi Next. “Abbiamo rivoluzionato le nostre strutture, che da Rsa classiche oggi sono dotate anche di semiresidenzialità, domiciliarità e telemedicina. Abbiamo trasformato la Rsa in un hub di servizi“, sintetizza Miraglia. Il tutto grazie alle tecnologie. Ma l’ambizione è quella, appunto, di crescere attirando in Italia cittadini europei in cerca di bellezza, cultura, arte e cure.

Polo d’attrazione per l’Europa

“Forse qualcuno non se ne è ancora reso conto, ma in sanità noi siamo europei. E i cittadini europei possono curarsi ovunque”. L’idea di Miraglia è quella rendere il nostro Paese una tappa importante della mobilità sanitaria europea. “Già adesso abbiamo pazienti che arrivano nelle nostre strutture dall’estero. Abbiamo nel nostro Gruppo una società che si chiama International Care Rome”, dipartimento internazionale dell’Ospedale Cristo Re, esteso successivamente anche all’Icot, dedicato a garantire l’assistenza ai turisti, espatriati o studenti, che abbiano bisogno di cure mediche in Italia.

14 progetti di ricerca

Sul fronte dell’innovazione e del tech, Giomi Next segue un gruppo di progetti mirati, basati sullo sviluppo di sensori e domotica. “Abbiamo aviluppato un piccolo robot domestico che può gestire la casa e, ad esempio, far entrare i soccorritori in caso di problemi di salute. Gestiamo anche la somministrazione dei farmaci, assicuriamo la telemedicina, forniamo alert mirati” via app, racconta ancora Miraglia.

La telemedicina nei borghi

Del progetto sui borghi si occupa MyG, società di Sanità Digitale. “Abbiamo sviluppato tutte le piattaforme necessarie e l’obiettivo è quello di crescere”. Fra le ultime novità, c’è Giomi Health Shop, un portale di parafarmacia online che procura e spedisce a casa tutto quello di cui si ha bisogno. “Ci stiamo convenzionando con i medici di base e uno dei  progetti che ci stanno più a cuore è proprio quello focalizzato sui piccoli borghi”, riprende il manager.

Un progetto attento anche alla sostenibilità: “Anzichè costruire, vogliamo ripopolare”, sottolinea Miraglia. Aiutando i residenti a riscoprire la socialità: nelle grandi città si rischia di non uscire di casa, dopo una certa età. Nei paesini gli spazi e i ritmi sono più a misura d’uomo. “Non sottovalutiamo il fatto che questi piccoli centri sono estremamente attrattivi per l’estero”, affascinato dal nostro stile di vita (o, almeno, da quello di un tempo).

Il villaggio di Pesaro

Un po’ diverso il programma attivato a Pesaro. “Qui abbiamo posti letto socio-sanitari, una polisportiva per handicap certificata Coni, un parco verde e un blocco di appartamenti domotizzati, ma anche un centro commerciale etico dove le persone hanno anche la possibilità di una occupazione. Obiettivo della struttura – precisa il manager di Giomi Next – sono le fragilità, dall’autismo alle cronicità”.

L’impatto di Covid e le criticità per il settore

“Il gruppo Giomi è variegato, andiamo dal settore ospedaliaro alla medicina del territorio. E quello di Covid-19 è stato un periodo molto difficile, che ha pesato in particolare sulla medicina del territorio. L’occupazione media nelle Rsa è crollata” negli anni della pandemia, racconta a Fortune Italia Miraglia.

“Dopodichè c’è stata la crisi dell’energia: insomma, abbiamo vissuto una delle fasi più critiche per il settore“, sottolinea Miraglia. “La differenza con la Germania è notevole: lì abbiamo avuto una copertura al 100% dei costi di Covid e della crisi dell’energia, mentre in Italia decisamente no”.

Ma questo è il momento del fare. “La mia battaglia – conclude il manager – è dimostrare che in sanità il privato che persegue il profitto può essere più efficace e in grado di contrastare le inefficienze. In Germania l’impresa viene aiutata, noi vogliamo essere un gruppo europeo”. Con solide radici italiane.

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