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Salvo a 13 anni grazie a un trapianto da record, la storia

Molinette
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Un trapianto di fegato eccezionale, grazie a un organo donato da un piccolo paziente in Germania, ha permesso ai medici delle Molinette di Torino di salvare un bambino di 13 anni, affetto da una rarissima malattia.

Si tratta di un’anomalia nella circolazione del sangue nell’addome che aveva provocato una grave patologia cardio-polmonare. L’intervento, delicatissimo, è andato bene e il bambino è da poco stato dimesso “in condizioni molto buone”, fanno sapere i medici.

Una sindrome rarissima

Protagonista della vicenda è un ragazzino di 13 anni, nato con una rarissima anomalia nella circolazione del sangue nell’addome – la Sindrome di Abernethy – che gli provocava una “intossicazione cronica”, perché tutto il sangue che arrivava dall’intestino non veniva filtrato dal fegato e finiva direttamente al cuore e ai polmoni.

Seguito fin dai primi anni di vita presso la Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, per lui il trapianto di fegato era l’unica opzione terapeutica, non essendo possibile la correzione dell’anomalia con tecniche di radiologia interventistica.

Una situazione molto delicata

Di solito, spiegano i medici di Torino, il trapianto viene effettuato al momento della comparsa di una complicanza, detta sindrome epato-polmonare. Il giovanissimo paziente aveva invece sviluppato nel tempo una grave e rarissima patologia cardio-polmonare, l’ipertensione polmonare, che rendeva il trapianto così rischioso da essere controindicato dalla letteratura scientifica.

Ma questa restava comunque per lui l’unica possibilità. Così è stato necessario un anno di cure, condotte congiuntamente dai cardiologi dell’ospedale Regina Margherita e dell’ospedale Molinette, utilizzando una combinazione di farmaci a dosaggi raramente usati in pediatria, per portare il bambino al trapianto nelle migliori condizioni possibili.

Un organo in Germania

Il Centro Nazionale Trapianti ha segnalato al Coordinamento Regionale Trapianti Piemonte (diretto dal professor Antonio Amoroso) la disponibilità di un fegato pediatrico, donato da un bambino deceduto in Germania.

L’opportunità è stata immediatamente colta dall’équipe del Centro Trapianto Fegato di Torino diretto dal professor Renato Romagnoli, che è volata in Germania per eseguire il delicato prelievo dell’organo, grazie anche al lavoro del servizio di Emergenza del 118 di Torino, che ha garantito l’organizzazione dei trasporti dell’équipe trapianti in tempi record.

A Torino 16 ore in sala operatoria

Dopodichè l’organo è arrivato a Torino. Erano presenti tantissimi professionisti nella sala operatoria delle Molinette per rendere possibile un intervento chirurgico molto complesso, che ha richiesto la circolazione extracorporea (Ecmo): la pressione elevata del sangue nei polmoni non avrebbe permesso al bambino di sopravvivere ad un trapianto di fegato eseguito con tecnica tradizionale.

Ci piace ricordare i nomi di alcuni specialisti coinvolti nell’intervento, durato 16 ore: Luca Deorsola, Erik Cura Stura, Filippo Angelini, Angelo Panio e Manuela Crucitti, a supporto del professor Romagnoli e della sua équipe chirurgica.

La delicata operazione è riuscita ed il decorso postoperatorio, avvenuto nella Rianimazione Centrale delle Molinette e nell’Area Semintensiva del Centro Trapianto Fegato, è stato regolare e il giovane paziente – appassionato di ogni sorta di velivolo – è tornato a casa.

Un disegno del giovane paziente/Credits Molinette
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