Otorinolaringoiatria, le novità dal Congresso Sio

sinusite
Aboca banner articolo

Ottanta stand espositivi e circa 2.100 partecipanti su un’area di 600 mq, con 190 tra tavole rotonde e simposi, e 95 poster. Sono i numeri della 109.ma edizione del Congresso Nazionale Sio – Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale – diretto da Domenico Cuda con il supporto dei presidenti onorari Angelo Caroggio e Michele De Benedetto che si è conclusa nei giorni scorsi al Milano Convention Centre Allianz MiCo.

Fra i temi più caldi, i farmaci biologici per la rinosinusite con poliposi: sono state presentate nuove evidenze di beneficio da esperienze ‘real life’ e nuove evidenze sul costo-efficacia. Al centro, la questione della sostenibilità.

“Si tratta – ha ricordato Domenico Cuda, direttore del Congresso a proposito della rinologia – di una delle malattie affrontate quotidianamente dagli specialisti otorinolaringoiatri, molto invalidante per le ricadute sulla qualità di vita. La sinusite cronica con poliposi nasale è spesso associata ad altre significative patologie come l’asma bronchiale. Prima dell’avvento dei farmaci biologici, le persone con rinosinusite cronica e poliposi nasale erano trattate chirurgicamente per la rimozione del polipo, ma dopo l’intervento chirurgico era necessario proseguire la terapia farmacologica con corticosteroidi ad azione locale o talvolta anche per uso sistemico, per rimandare il più possibile eventuali recidive e successivi interventi chirurgici”.

“Con l’arrivo dei farmaci biologici molto è cambiato – ha aggiunto Cuda – in quanto questi farmaci agiscono in maniera molto precisa sui meccanismi dell’infiammazione. Attualmente dupilumab, omalizumab e mepolizumab sono i primi tre farmaci biologici che entrano nella terapia della rinosinusite cronica e della poliposi nasale. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel trattamento di una patologia per la quale, fino solo a tre anni fa, l’unica soluzione era l’intervento chirurgico e l’utilizzo di terapie cortisoniche e spray nasali, con risultati più modesti per il paziente e un alto tasso di recidive”.

Molta attenzione al Congresso di Otorinolaringoiatria anche a un tema come la chirurgia del basicranio. “Occorre dire – ha concluso Cuda – che il chirurgo otorinolaringoiatra occupa oggi un ruolo di rilievo nel trattamento delle patologie della base cranica. Le patologie di questo distretto sono relativamente rare e variegate come fratture, malattie infiammatorie, infezioni e tumori, sia benigni che maligni”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.