Affrontare la questione della carenza dei medici alla radice, ovvero trovando incentivi in grado di trattenere i camici bianchi nel Ssn, ma anche di favorire le Specialità più ‘impoverite’ a livello di capitale umano. Ne hanno parlato il ministro della Salute Orazio Schillaci e la collega dell’Università e ricerca Anna Maria Bernini, intervenuti all’Assemblea pubblica di Farmindustria, oggi a Roma.
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“Ho incontrato due settimane fa i presidenti delle Regioni – ha detto Schillaci – e c’è stata grande sintonia. Adesso cerchiamo di vedere bene come investire bene i soldi: questo è il principio che ci deve guidare. Il fondo sanitario quest’anno è stato incrementato in modo importante, ma i soldi vanno spesi bene. E i primi che ci saranno in più devono essere dati agli operatori sanitari, che – ha aggiunto il ministro medico – vengono prima di tutto”.
“Poi cercheremo di darli alle Regioni, che hanno due problemi che abbiamo ereditato: ovvero il payback e i conti Covid. Siamo disponibili a sanare situazioni che non hanno nulla a che fare col governo di cui faccio parte, ma prima – ha ribadito Schillaci con forza – devono venire gli operatori sanitari: più soldi per gli operatori”.
Trattenere i medici, ma anche formarne di più. “Da settembre – aveva detto ieri Anna Maria Berninici saranno già 4mila posti in più e aiuteremo le università a sostenere questo nuovo ritmo, perché ovviamente non possiamo abbassare la qualità dellʼofferta formativa”.
“Da domani – ha sottolineato oggi Bernini – si attiva il gruppo di lavoro sulle specializzazioni universitarie, per razionalizzare, ottimizzare, sburocratizzare le specializzazioni. Capendo perché alcune non funzionano”, ovvero non attraggono medici, e “per aiutare a individuare e valorizzare i talenti di ognuno, con più borse di specializzazione, ma anche più tarate sui reali bisogni del Paese”.