Caldo, ecco dove colpisce l’organismo (e come difendersi a tavola)

caldo

Ci siamo: la prima artigliata del grande caldo è in arrivo sull’Italia. Secondo il bollettino del ministero della Salute oggi le temperature saliranno a Campobasso, Catania, Frosinone, Latina, Messina, Palermo, Perugia, Reggio Calabria e Roma. Mentre domani arrivano i primi bollini arancioni a Palermo, Perugia, Roma. Sarà un sabato da bollino giallo per Ancona, Bologna, Bolzano, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Reggio Calabria, Rieti, Torino, Viterbo.

Domenica, infine, si respirerà solo a Bari: tutte le altre città sono da bollino giallo o arancione (è il caso di Bolzano, Firenze, Frosinone, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino e Viterbo). Insomma, prepariamoci a boccheggiare: in diverse città si supereranno 40°. Il fatto è che il caldo estremo rappresenta un serio pericolo per la salute umana, specie per soggetti più fragili come anziani, bambini e cittadini con patologie preesistenti, come ricordano gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). Ma quali sono gli organi più colpiti dalle temperature elevate, e come difendersi?

I bersagli del caldo

Il caldo eccessivo “può alterare il sistema di regolazione della temperatura corporea – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani – Il corpo umano si raffredda attraverso la sudorazione, ma in determinate condizioni ambientali questo non è sufficiente: una umidità eccessiva impedisce al sudore di evaporare, con il calore corporeo che aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare organi vitali e il cervello. Temperature eccessivamente elevate possono provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi, ma anche problemi gravi, dalla congestione alla disidratazione, aggravando le condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti”.

I disturbi in agguato

Insolazione: determina eritemi o ustioni anche accompagnate da una sintomatologia analoga al colpo di calore;
Crampi: dolori fisici causati da una perdita di sodio dovuto alla sudorazione e ad una conseguente modificazione dell’equilibrio idrico-salino;
Edema: causato da una ritenzione di liquidi negli arti inferiori come conseguenza di una vasodilatazione periferica prolungata;
Congestione: causata dall’assunzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, i sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico;
Disidratazione: sintomi principali sono sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa;
Colpo di calore: si verifica quando la fisiologica capacità di termoregolazione è compromessa e si manifesta con una ampia gradazione di segni e sintomi a seconda della gravità della condizione. Il primo sintomo è rappresentato da un improvviso malessere generale, cui seguono mal di testa, nausea, vomito e sensazione di vertigine, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali.

Fra i consigli per difendersi, gli esperti Sima suggeriscono bagni e docce frequenti e con acqua tiepida, ricordando di assumere almeno 3 litri di acqua durante la giornata, evitando alcolici e preferendo cibi che contengono molta acqua, come frutta e verdura.

I cibi anti-caldo

La canicola (e i suoi effetti dannosi per l’organismo) si possono contrastare anche a tavola, dicevamo. A patto di scegliere con attenzione cosa mangiare. “Meglio preferire ortaggi a foglia verde cruda o poco cotta a pomodori, melanzane e peperoni. Questi alimenti definiti solanacee – ricorda Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e nutraceutico (autore del metodo omonimo) – sono ricchi di zuccheri solubili, aumentano il rischio di infiammazione e non sono certamente rinfrescanti come si pensa. Inoltre mai eccedere con la frutta e mai mangiarla da sola, ma sempre accompagnata con una proteina (es. parmigiano o affettato). Attenzione a smooties, centrifugati e frullati che vanno molto di moda: queste bevande privano l’organismo dell’apporto di nutrienti fondamentali (come proteine e grassi). Inoltre – continua Bianchini – la frutta assunta sotto forma di frullato perde la sua parte di fibre e, liberando il fruttosio, diventa ancora più zuccherina a discapito della nostra forma fisica”.

“Vanno molto di moda gli integratori a base di potassio e magnesio, le bevande remineralizzanti per gli sportivi, oppure l’uso di banane per sopperire a questi deficit eliminati con il sudore (grande falso mito). Esistono alimenti ricchissimi di potassio e magnesio (mandorle, prezzemolo ad esempio), che non hanno l’effetto “collaterale” delle banane di innalzare in modo importante la glicemia e di conseguenza l’insulina”, dice Bianchini, suggerendo di sostituire la famosa banana “con una buona manciata di frutta secca come spuntino, perché le mandorle ad esempio contengono fino a 780mg/100g di potassio a differenza delle banane che ne contengono 350mg/100g. Perché non imparare a preparare una sfiziosa salsa verde con prezzemolo, aglio, magari peperoncino, per insaporire le pietanze, dato che il prezzemolo contiene 670mg/100g di potassio, quasi il doppio rispetto ad una banana ma senza nessun zucchero”.

Calo di pressione? Meglio il sale grosso

Quando avviene un calo di zuccheri o di pressione dovuto ad un colpo di calore, “si ricorre spesso ad assumere una bustina di zucchero. In realtà – assicura Bianchini – sarebbe più indicato qualche granello di sale grosso che richiama velocemente il glucosio”.

Tra primi e secondi

“La pasta o il riso freddo non sono alimenti che favoriscono il nostro benessere per via del picco insulinico che generano e che ci procurano quel senso di sonnolenza post prandiale. Meglio la scelta di carne, pesce o uova con verdura abbondante – continua l’esperto – Se proprio siete dipendenti dai primi piatti e non potete farne a meno, non dimenticare di bilanciare il cereale o la pasta con tonno, prosciutto cotto, uova, wurstel, speck a cubetti e qualche grasso come olive, avocado, formaggio stagionato”.

Le acque aromatizzate e l’ora del gelato

No a bevande zuccherate, succhi di frutta, sciroppi. “Meglio la solita acqua, anche frizzante, insaporita con l’aggiunta di qualche goccia di limone, lime, pompelmo sempre senza esagerare. Anche quella aromatizzata è una buona alternativa. Basta lasciarla in infusione qualche ora in frigorifero con erbe aromatiche come menta, basilico, melissa, finocchietto o anche lavanda a seconda i gusti”. I gelati invece per Bianchini sono da preferire alle creme e magari in mattinata a colazione, “nel rispetto del nostro orologio biochimico ormonale. Dopo la cena serale li sconsiglio”.

Ma come mai? “Al risveglio, tra le 7 e le 8.30, il nostro corpo raggiunge il picco massimo di produzione dell’ormone cortisolo (detto anche ormone dello stress) che tra i molti effetti potenzialmente negativi, ne ha uno positivo: aiuta a mobilitare i grassi in eccesso. Assumere in questo momento della giornata alimenti potenzialmente ingrassanti, come un gelato alle creme – assicura Bianchini – in realtà fa dimagrire, soddisfa il palato e il cervello. Tra l’altro, il nostro organismo, seguendo un preciso ritmo metabolico nelle ore del mattino, favorisce la glicolisi (cioè metabolizza il glucosio). Da preferire quelli fatti in casa, o anche semplici ghiaccioli fatti con spremute di agrumi e fruttosio aromatizzati alla menta. Oppure – conclude – congelando una bevanda fatta con mandorle tritate (che diventano un latte) in cui aggiungere qualche scaglia di cioccolato”. Insomma, anche se fa caldo possiamo concederci qualche golosità, a patto di scegliere bene.

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