GILEAD

Biotech svizzero da 6,7 mld di franchi

Gilead

Innovazione significa costante ricerca di nuovi prodotti, tecnologie, processi. E soprattutto idee. Situata nel cuore del vecchio continente, crogiolo di popoli, lingue e culture diverse, la Svizzera dà vita ogni giorno alle interazioni necessarie al progresso umano e scientifico. Oggi la Confederazione è un luogo di innovazione che ha già dato i natali a 23 scienziati vincitori del Nobel per le scienze naturali e la medicina, e vanta il maggior numero di brevetti internazionali per milione di abitanti.

Le Life Sciences rappresentano l’esempio plastico di questo dinamismo intellettuale e scientifico. Considerato uno dei più rinomati centri mondiali per l’innovazione biomedica, durante Covid-19 il polo biotecnologico svizzero ha rafforzato ulteriormente la sua leadership internazionale. Nel 2021 il biotech ha registrato un fatturato record di 6,7 mld di franchi. Il comparto ha raccolto, fra società pubbliche e private, ben 3,3 mld. Da record sono state anche le esportazioni, per un valore pari a 109 mld: +9% rispetto al 2020, una cifra che incide per il 42% sul totale delle esportazioni del Paese. Negli ultimi vent’anni, l’export delle Life Sciences è quasi triplicato (+293%).

EPFL

Le ragioni di questo successo vanno rintracciate nella capacità di attrarre risorse e talenti da ogni parte del mondo. Rientra in questa visione Switzerland Innovation, un’iniziativa di partenariato pubblico-privato che ha dato vita al network nazionale dei parchi dell’innovazione. Sei siti, dislocati su tutto il territorio elvetico, in cui le aziende nazionali e internazionali possono sviluppare le proprie attività di ricerca in collaborazione con le università. Uno di questi è l’EPFL di Losanna (nella foto in evidenza).

Sorto sulle sponde del lago Lemano, è il politecnico più cosmopolita d’Europa: accoglie studenti, professori e collaboratori di oltre 130 nazionalità differenti.  “Losanna rappresenta il centro nevralgico dell’ecosistema di innovazione della Svizzera occidentale”, spiega il Business Developer dell’EPFL Giovanni Porcellana. “Il nostro obiettivo è quello di portare tecnologie e competenze dal laboratorio alla vita di tutti i giorni, favorendo l’interazione con la società”. Da qui lo sviluppo di un programma di marketing soft landing. “L’azienda viene ospitata per alcuni mesi nei nostri innovation park, dove riceve un accompagnamento dedicato e la possibilità di connettersi con tutti gli attori dell’ecosistema: docenti, centri di ricerca, studenti, laboratori, startup. A quel punto può decidere se dare luogo o meno a una collaborazione”. Il programma è iniziato nel 2016, ma negli ultimi anni ha intensificato la sua attività. “Vogliamo facilitare le connessioni al di là delle frontiere cantonali”, conclude Porcellana.

Novartis

Nel 1996, dalla fusione societaria di Sandoz e Ciba-Geigy, nasce Novartis, leader mondiale nel settore delle Life Sciences e, in particolare, nello sviluppo di farmaci innovativi nelle principali aree terapeutiche: cardiovascolare, immunologia, neuroscienze, tumori solidi ed ematologia. Al confine tra Svizzera, Francia e Germania, bagnato dalle acque del Reno, il campus di Basilea è il quartier generale di Novartis. Dopo la fusione, l’allora Ceo Daniel Vasella volle trasformare il sito di St. Johann, dalla forte vocazione industriale, in un complesso avveniristico, che instillasse nelle persone un nuovo modo di vivere e lavorare, fondato sull’incontro e lo scambio di idee.

 

Padiglione Novartis

Da qui un’attenzione particolare dedicata agli spazi pubblici: aree verdi, piazze, siti urbani impreziositi da opere d’arte. Perché è spesso dagli incontri informali che germogliano le idee più innovative. Il campus parla italiano: il master plan fu infatti sviluppato nel 2001 dall’architetto Vittorio Magnago Lampugnani e i diversi edifici, costruiti negli ultimi quindici anni, portano le firme di alcuni dei più importanti architetti del mondo. “Il campus è un regalo alla gente: al centro di tutto ci sono le persone e l’innovazione che nasce dalla possibilità di aggregazione”, spiega il Novartis Chief-Architect Marco Serra, che ha contribuito ai lavori del Campus. L’architettura è dunque volta a favorire la comunicazione e gli scambi non solo tra gli impiegati, ma anche verso l’esterno. Il padiglione, al momento l’ultimo tassello del progetto di ampio respiro di Lampugnani, è stato disegnato da Michele De Lucchi e rappresenta l’apertura di Novartis alla città: è il primo edificio del gruppo pensato per essere accessibile al pubblico. Oggi il campus è ancora sede di parte della produzione, ma ospita soprattutto i settori amministrativi e commerciali e il centro ricerca e sviluppo.

Roche

Alla città di Basilea è legato anche l’altro colosso biotecnologico svizzero. Convinto che le soluzioni farmaceutiche d’avanguardia avrebbero rappresentato il futuro della medicina, Fritz Hoffmann-La Roche fondò Roche a Basilea nel 1896, a soli 28 anni. La storia avrebbe confermato la lungimiranza della sua intuizione. Da oltre 125 anni Roche è motore di innovazione, ricerca scientifica e progresso nel settore del benessere e della salute delle persone. Oggi il gruppo dà lavoro a circa 100mila persone, possiede 32 centri di ricerca e sviluppo e raggiunge ogni anno 16 milioni di pazienti. E ben 32 dei suoi farmaci sono stati inseriti nell’elenco di quelli essenziali dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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