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Epatiti, un’epidemia sommersa: l’allarme dell’Oms e del Ministero della Salute

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Le epatiti virali sono una grave minaccia per la salute pubblica in tutto il mondo. Il 28 luglio si celebra la Giornata Mondiale dell’Epatite, un’occasione per riflettere sull’urgenza di combattere questa malattia e proteggere la salute del fegato, un organo essenziale per la vita.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), quasi il 90% dei malati di epatite non è consapevole della propria condizione. Questa mancanza di consapevolezza è preoccupante perché le epatiti possono causare danni irreversibili al fegato e persino evolvere in tumori. Esistono cinque tipi di virus responsabili delle epatiti (A, B, C, D ed E), e mentre alcuni causano solo infezioni acute, altri possono portare a infezioni croniche che minacciano gravemente la vita delle persone.

I numeri riportati dall’OMS sono allarmanti: ogni anno, le epatiti colpiscono tre milioni di persone nel mondo e ne uccidono 1,1 milioni. Tuttavia, si sospetta che questi numeri siano sottostimati. In particolare, solo una piccola percentuale di persone con epatite B e C ha ricevuto una diagnosi e ancora meno ha avuto accesso alle cure.

Anche l’Italia non è immune da questa problematica. In passato, il nostro Paese ha registrato una delle maggiori presenze di infezioni da epatite. Sebbene l’incidenza dell’HCV (virus dell’epatite C) si sia stabilizzata intorno a 0,1 casi ogni 100.000 abitanti, il numero di persone affette da questa forma di epatite che non sono ancora a conoscenza della loro infezione è di circa 300.000. Questo sottolinea l’importanza di uno screening efficace e capillare per individuare e trattare tempestivamente i casi di epatite C.

“È necessario mettere in campo tutte le azioni possibili per contrastare questa malattia e proteggere la salute del fegato, essenziale per la vita”, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci che ha definito la malattia “una grave minaccia per la salute pubblica”.

Il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno sottolineato la necessità di aumentare gli sforzi per raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione delle epatiti virali. Lo screening gioca un ruolo fondamentale in questo processo. Attualmente, l’Italia ha uno screening dedicato alla popolazione nata tra il 1969 e il 1989, ma solo otto regioni hanno esteso lo screening a tutta la popolazione generale.

Esperti della Piattaforma italiana per lo studio delle terapie delle epatiti virali (Piter) hanno sottolineato l’importanza di ampliare lo screening rapido alle persone nate tra il 1948 e il 1988. Questa misura potrebbe evitare migliaia di decessi, tumori al fegato e scompensi epatici nei prossimi dieci anni.

Oltre all’importanza dello screening, è cruciale promuovere campagne di comunicazione e sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza riguardo alle epatiti virali. Solo attraverso uno sforzo collettivo e coordinato tra istituzioni, operatori sanitari e cittadini possiamo sperare di vincere la battaglia contro queste malattie.

In conclusione, la Giornata Mondiale dell’Epatite ci offre l’opportunità di riflettere sulla necessità di rafforzare la prevenzione e la diagnosi precoce delle epatiti virali. Solo attraverso un’azione tempestiva e concertata possiamo sperare di eliminare queste gravi minacce per la salute del fegato e della popolazione in generale. L’obiettivo è ambizioso, ma non possiamo permetterci di abbassare l’asticella: la salute delle persone e il futuro delle generazioni a venire dipendono da noi.

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