Bill Gates, dal dormire il meno possibile all’interesse per la salute del cervello

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Bill Gates ha alcuni rimpianti. Il co-fondatore di Microsoft ha dichiarato apertamente che avrebbe voluto trascorrere più tempo con la sua famiglia, godendosi vacanze e fine settimana con loro mentre i suoi figli crescevano. Il miliardario filantropo invece, in passato ha avuto abitudini di lavoro piuttosto ‘estreme’. Durante i suoi primi passi da imprenditore ad esempio, si concedeva pochissime ore di riposo.

Gates confrontava spesso i suoi dipendenti tra di loro e se stesso con i suoi colleghi. Come ha scritto sul suo blog, nei primi giorni di Microsoft il suo ufficio privato affacciava sul parcheggio, e lui lo osservava per vedere quali dipendenti se ne andavano per ultimi.

Ma nel suo nuovo podcast, “Unconfuse Me con Bill Gates”, in compagnia degli ospiti (il comico Seth Rogen e la moglie Lauren Miller Rogen) Gates ha rivelato di aver una volta classificato se stesso rispetto agli altri in base a quanto tempo sembrava ‘aver sprecato’ dormendo.

“Dai miei trenta a quarant’anni, quando si parlava di sonno, la conversazione era tipo ‘Oh, dormo solo sei ore'”, ha raccontato Gates alla coppia. “E l’altro diceva ‘Oh, io ne dormo solo cinque’. Oppure: ‘Beh, a volte non dormo affatto’. Rimanevo impressionato: ‘Wow, quei ragazzi sono così bravi, devo impegnarmi di più perché il sonno è pigrizia e non è necessario“.

“Oggi sappiamo che per mantenere una buona salute cerebrale – ha continuato Gates – assicurarsi un sonno adeguato, fin dalla giovinezza, è estremamente importante. È uno dei fattori predittivi più significativi per qualsiasi forma di demenza, inclusa l’Alzheimer“.

L’interesse di Gates per la salute del cervello

Gates stava parlando di Alzheimer con i suoi ospiti poco tempo dopo la morte del padre, deceduto a casa nel settembre 2020 dopo una battaglia contro l’Alzheimer cominciata oltre dieci anni prima.

Gates ha condiviso le sue riflessioni sulla ‘stigmatizzazione’ legata a questa malattia neurodegenerativa, dichiarando: “C’è sia scarsa consapevolezza che stigma. Nel caso di mio padre, non hanno mai affermato con chiarezza fino a un periodo piuttosto avanzato, che si trattasse di Alzheimer, anche se aveva tutte le caratteristiche distintive, poiché purtroppo non esiste un trattamento efficace. Fare una diagnosi formale non equivale a dire magicamente ‘Oh, prendi questo antibiotico e guarirai'”.

Il magnate della tecnologia ha espresso la speranza di assistere allo sviluppo di farmaci per combattere questa malattia progressiva nel corso dei prossimi dieci anni, ma nel frattempo ha incoraggiato le persone di tutte le età ad esplorare esercizi per la salute cerebrale.

Anche Miller Rogen ha condiviso questa visione. La madre della donna, Adele Miller, è stata affetta dall’Alzheimer a esordio precoce a soli 55 anni ed è deceduta nel 2020 all’età di 69 anni.

Anche per questo Miller Rogen e suo marito hanno fondato Hilarity for Charity nel 2012, un’organizzazione nazionale senza scopo di lucro che si occupa delle famiglie colpite dall’Alzheimer. Parlando delle misure preventive per combattere la malattia, Gates ha rivelato di essere passato dall’aver cercato attivamente di dormire il meno possibile al monitoraggio del proprio riposo.

Adesso, sfida amici e familiari chiedendo: “Chi ha ottenuto un punteggio di 90? Come hai fatto a farlo?”. Rogen ha aggiunto: “Quando ero giovane, l’idea predominante era ‘Dormirai quando sarai morto, il sonno non è così importante, non hai bisogno di dormire’. Ora sappiamo che questa prospettiva è completamente opposta alla verità e che, in verità, il sonno è forse la cosa più importante che puoi fare per mantenere il tuo cervello in salute“.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com 

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