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Contratto medici: firmato un accordo storico. Tutti gli aumenti

La conferenza per la firma del contratto
Gilead

Ci siamo: il contratto nazionale per l’area dei dirigenti medici, veterinari e sanitari è stato appena firmato all’Aran dopo 7 mesi di trattative serrate. Non proprio una sopresa, dopo quello che aveva detto a Fortune Italia Pierino Di Silverio, segretario Anaao-Assomed, subito prima dell’incontro in Aran. Ma certo il ‘disco verde’ è una buona notizia per 135mila dirigenti medici e sanitari.

A caldo, dopo la firma, Di Silverio si dice “soddisfatto: era un contratto molto difficile, ma in fondo i contratti esistono per essere firmati e la scelta di non farlo a luglio ha pagato. Ci auguriamo che questo sia solo il primo passo: dico al presidente Naddeo che ci rivedremo presto” per lavorare al prossimo contratto, aggiunge il segretario Anaao con un sorriso.

Soddisfazione (anche) in Aran

“Grande soddisfazione” per la firma dell’ipotesi di contratto anche da parte del presidente Aran, Antonio Naddeo, che per questo risultato si è battuto nei mesi delle trattative.

“Si aggiunge così un fondamentale tassello alla conclusione della tornata contrattuale del triennio 2019-21 per un settore strategico, quello della sanità. Si tratta – ha detto Naddeo in conferenza stampa – del primo contratto collettivo dopo la pandemia, anche aspra. Ma tutti abbiamo lavorato per arrivare alla conclusione, e mi faccio vanto del fatto che il testo è stato sottoscritto dal 100% delle organizzazioni sindacali”.

Antonio Naddeo
Antonio Naddeo firma il contratto

Gli aumenti

Il contratto riconosce aumenti complessivi medi pari a 289 euro per 13 mensilità e arretrati da oltre 10mila (10.757) euro pro capite, che saranno erogati alla firma definitiva al termine dell’iter di controllo.

Oltre agli incrementi economici, l’accordo prevede importantissimi miglioramenti riguardo al trattamento normativo del personale in tema di orario di lavoro, pronte disponibilità e guardie mediche. “Ringrazio le sigle sindacali – dice Naddeo – con cui c’è sempre stata una leale collaborazione, pur nella vivace dialettica”.

Il commento dei sindacati

“Ci riteniamo soddisfatti dei risultati ottenuti nel corso della trattativa – commenta Guido Quici, presidente Cimo – ma ci sono senz’altro alcuni aspetti che dovranno essere ancora perfezionati, come l’orario di lavoro. Sono però stati sanciti alcuni principi essenziali che ci consentiranno, nel contratto 2022-2024, di fare ulteriori passi avanti per andare incontro alle esigenze dei medici e valorizzare al meglio il loro ruolo”.

“Oggi è un giorno importante per i medici e i dirigenti sanitari, che aspettavano questo contratto da quasi tre anni – dichiara Giambattista Catalini, presidente Fesmed – Anni in cui abbiamo dovuto affrontare l’emergenza Covid, turni di lavoro infiniti causati dalla carenza di personale e livelli di stress senza precedenti. Siamo convinti che questo contratto consenta di migliorare le condizioni di lavoro negli ospedali e di armonizzare la vita professionale con quella privata e familiare, con la speranza di porre un freno alla fuga dei professionisti dalla sanità pubblica. Avremmo potuto fare di più? Sicuramente, ma per questo contratto abbiamo ottenuto il massimo possibile. Ora bisognerà iniziare a lavorare in vista del contratto 2022-2024″.

Incontro all'Aran per la firma del contratto dei medici
Incontro all’Aran per la firma del contratto dei medici

Da Aaroi Emac hanno ricordato la “durezza” talvolta del confronto, che però apre la strada a un nuovo modo di pensare la professione. “Non possiamo che essere soddisfatti dall’accordo al quale abbiamo lavorato alacremente per diversi mesi – afferma Alessandro Vergallo, preside te Aaroi-Emac –.Senza alcuna retorica siamo effettivamente convinti, mai come oggi, di aver fatto un ottimo lavoro raggiungendo un risultato che, a fronte di condizioni oggettive attualmente immutabili, non poteva essere migliore. Dal nostro punto di vista sono stati centrati i principali obiettivi che ci eravamo posti, anche grazie ad un confronto sempre costruttivo con la controparte”. Dalla Cgil Medici è stato sottolineato il miglioramento delle condizioni di lavoro.

“Siamo soddisfatti – evidenzia il segretario di Anaao Assomed Pierino Di Silverio – perché, pur muovendoci in un quadro economico e normativo che penalizza la categoria con norme ormai vetuste che ingabbiano e limitano ogni possibilità di manovra – il testo sottoscritto riesce a garantire ai colleghi condizioni di lavoro migliori delle attuali. Questo è sempre stato il nostro obiettivo e ci siamo riusciti”.

“Grazie all’accordo raggiunto abbiamo ottenuto alcuni risultati che possiamo definire “storici” – rivendica Di Silverio – abbiamo sminato il terreno dalle ore ‘regalate’ alle aziende; abbiamo assicurato la carriera ai dirigenti; abbiamo assicurato il riposo; abbiamo assicurato il pagamento delle ore extra; abbiamo definito le regole per i medici in formazione assunti nel Ssn e che grazie al Decreto Calabria potranno godere di diritti mai riconosciuti fino a oggi e non essere più considerati dei “tappabuchi”. Abbiamo, infine, cercato di ricondurre alla normalità il lavoro quotidiano dei dirigenti medici e sanitari, evitando i medici globetrotter e definendo la sede di lavoro”.

I punti qualificanti dell’accordo

Riconoscimento e recupero delle ore di lavoro “che oggi – dicono dall’Anaao – regaliamo alle Aziende”;
Più potere al confronto regionale e aziendale;
Riduzione di guardie e reperibilità;
Eliminazione dei “di norma” e “di regola” in virtù della quale finalmente il contratto diventa esigibile e chiaro;
Sicurezza e obbligo di attribuzione degli incarichi da parte delle Aziende;
Sblocco delle carriere;
Riconoscimento delle ferie anche in caso di trasferimento ad altra azienda;
Eliminazione dei residui nei fondi che oggi rallentano carriere;
Impossibilità di fare guardie o reperibilità contemporaneamente in più presidi;
Definizione della sede di lavoro;
Eliminazione del servizio esterno per gli ospedali e presidi ospedalieri che alimentava il fenomeno dei medici globetrotter;
Definizione della sede di guardia e della sede di lavoro;
Depotenziamento dell’organismo paritetico;
Introduzione della norma che sancisce il pagamento del lavoro extra con prestazioni aggiuntive invece che con lo straordinario;
Aumento del valore economico delle prestazioni aggiuntive a 80 euro che potranno essere ulteriormente aumentate in contrattazione aziendale;
Le ferie in caso di trasferimento non saranno perse “ma le porteremo con noi”, sottolineano da Anaao.

Per i medici specializzandi

Definizione del ruolo nel Ssn;
Definizione delle regole e dei diritti per i medici inf ormazione che con il dl Calabria finalmente potranno essere considerati professionisti e avere una formazione migliore;
Definizione del ruolo e delle competenze dei medici in formazione che non saranno tappabuchi.

Le parole di Anelli (Fnomceo)

“La chiusura di un contratto è sempre una buona notizia, perché significa che si è trovato un accordo tra le parti capace di contemperare le diverse istanze”, sottolinea il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli.

“Si tratta di un contratto che risente ancora di una cornice normativa ancorata al passato, che non lascia ampio spazio di manovra. Contiene tuttavia importanti elementi di novità, come il riconoscimento delle ore di straordinario oltre il tetto, che sinora andavano perse, del diritto al riposo, lo sblocco delle carriere, la definizione di regole certe per l’impiego degli specializzandi. Agisce, in altre parole, non solo sul versante economico, ma sul miglioramento delle condizioni di lavoro. Possiamo dire che le parti, i Sindacati medici e il presidente Aran, Antonio Naddeo hanno fatto un buon lavoro”, aggiunge Anelli.

Per il presidente della Fnomceo, però “occorre un ulteriore passo a livello normativo, con provvedimenti in grado di aumentare l’attrattività del Servizio sanitario nazionale per i medici e i professionisti. Non si può – dice – fare la sanità senza medici. Sosteniamo quindi le proposte del ministro della Salute Orazio Schillaci e del sottosegretario Marcello Gemmato volte a un rifinanziamento del Ssn”, ribadisce, apprezzando l’impegno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Governo “per rafforzare il Fondo sanitario nazionale nella prossima Legge di Bilancio”.

 

Rilanciare la professione

Soprattutto, con questo nuovo contratto, “abbiamo gettato le basi – chiosa Di Silverio – perché cambi l’idea del nostro lavoro, visto e vissuto sempre meno come una gabbia professionale. Ora servirà agire per modificare le leggi e uscire da logiche ormai superate”.

Oggi è stata firmata la pre-intesa. Prima della firma finale, il testo dovrà passare le verifiche di competenza per entrare in vigore verosimilmente a inizio 2024.

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