GILEAD

Covid: aumentano i casi del 13%, crescono anche i ricoveri

Covid tampone contagi ricoveri covid in italia
Gilead

Dalla bozza del report settimanale di monitoraggio sull’andamento della pandemia Covid-19 in Italia, effettuato da ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità (Iss), emerge un lieve aumento dell’incidenza settimanale di casi.

Nel periodo dal 28 settembre al 4 ottobre 2023, l’incidenza è stata pari a 75 casi per 100 mila abitanti. Questo rappresenta un incremento rispetto alla settimana precedente, quando l’incidenza era di 66 casi per 100 mila abitanti. Sebbene l’aumento sia modesto, gli esperti sottolineano l’importanza di monitorare attentamente questa tendenza. In dettaglio, sono stati 44.139 i nuovi casi positivi, +13,8% rispetto alla settimana precedente (erano 38.775). In crescita i decessi (137 contro 129), di +6,2%. Aumenta anche il tasso di positività di 16,3% con una variazione di +0,9% rispetto alla settimana precedente (15,4%)

Un altro indicatore chiave, l’indice di trasmissibilità (Rt), basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 settembre, è rimasto sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente, con un valore di 0,96. Questo valore è al di sotto della soglia epidemica, ma abbiamo anche detto che la sottostima dei casi reali rende questo valore poco indicativo.

Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto in area medica, al 4 ottobre, questa è rimasta limitata, pari al 5% con 3.136 ricoverati. Tuttavia, c’è stato un lieve aumento rispetto alla settimana precedente, quando l’occupazione era al 4,4%. La situazione in terapia intensiva è rimasta stabile, con un tasso di occupazione pari al 1,1% (94 ricoverati) rispetto allo 0,9% al 27 settembre.

L’incidenza settimanale è in aumento lieve nella maggior parte delle regioni italiane, con valori superiori a 101 casi per 100 mila abitanti. La regione con l’incidenza più elevata è il Veneto, con 101 casi per 100 mila abitanti, mentre la Sicilia presenta l’incidenza più bassa, con soli 8 casi per 100mila abitanti.

L’analisi per fasce d’età mostra che il gruppo più colpito è quello tra gli 80 e gli 89 anni. L’incidenza è rimasta stabile in tutte le fasce d’età, a eccezione del gruppo 0-9 anni, dove si osserva una leggera diminuzione.

L’età media alla diagnosi è di 56 anni, un dato è rimasto stabile rispetto alle settimane precedenti. La percentuale di reinfezioni è del 43%, anch’essa stabile rispetto alla settimana precedente.

Infine, l’ultima indagine sulle varianti Covid condotta dal 18 al 24 settembre mostra che la prevalenza nazionale stimata dei ceppi virali ricombinanti omicron riconducibili a XBB è pari al 95,6%. Tra questi, la variante d’interesse EG.5 è quella prevalente, con il 44,7%. La circolazione della variante BA.2.86, sotto monitoraggio, è contenuta, con una prevalenza stimata nazionale dello 0,2%.

Covid: Eris domina ancora in Italia, cosa fa Pirola

“Covid è presente ma non sfonda – commenta il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia – I dati di questa settimana confermano il trend, già registrato negli ultimi tempi, di un lieve incremento che, però, non incide sugli ospedali. La riapertura delle scuole non sembra aver inciso più di tanto sull’andamento epidemiologico. Continuiamo, come ministero della Salute, a tenere alta la guardia attraverso un sistema serrato di monitoraggio, pronti come sempre ad intervenire in qualsiasi momento fosse davvero necessario, con le misure più appropriate”.

L’Italia insomma sta vivendo un lieve aumento dell’incidenza settimanale, con una stabilità generale nella situazione ospedaliera. Anche la sorveglianza delle varianti è importante per comprendere l’evoluzione del virus nel Paese.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.