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Raffreddore in Italia, è boom di casi. Occhio ai 3 alleati del virus

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Naso che cola, occhi arrossati, tosse secca e soprattutto notti in bianco per circa 150mila italiani a settimana, costretti a fare i conti con il raffreddore. Un malanno di stagione che in questo periodo è particolarmente diffuso, anche grazie anche a tre ‘alleati’ dei virus ‘cugini’ dell’influenza. Fortune Italia ne ha parlato con il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano.

In attesa dell’arrivo del freddo e dell’influenza “questo è il periodo classico dei virus respiratori, che stanno lavorando alla grande”, conferma Pregliasco. È bene sottolineare che non esiste un registro per i casi di raffreddore, “ma in base a studi realizzati in passato e alle segnalazioni possiamo stimare, appunto, 100-150mila casi a settimana nel nostro Paese. I virus ‘cugini’ dell’influenza si avvantaggiano infatti dello sbalzo termico tipico di questo periodo”, afferma il virologo. Ma di che patogeni parliamo?

I virus di stagione

Stiamo facendo i conti soprattutto con “rhinovirus e adenovirus, che non danno i sintomi così intensi tipici dell’influenza ma forme più sfumate, senza febbre o con una febbricola, che possono trascinarsi per diversi giorni, anche 7-10 giorni”, puntualizza l’esperto. Nel gruppo anche i coronavirus (parenti dell’ormai tristemente noto Sars-Cov-2).

I sintomi

Ai sintomi respiratori possono sommarsi anche quelli intestinali, come la diarrea, dice Pregliasco. I principali però sono naso che cola, occhi arrossati, mal di gola, tossetta, cefalea.

Gli alleati dei virus

Ma perchè si dice che lo sbalzo termico sia alleato del raffreddore? “La chiave è nella clearance mucociliare: il continuo ricambio del muco ci difende dai patogeni. Le ciglia vibratili delle vie respiratorie ne assicurano il rinnovamento, tanto che l’organismo iper-produce muco quando cerca di liberarsi dei ‘cattivi’. Il fatto è – spiega l’esperto – che gli sbalzi termici bloccano questa azione e aprono la strada all’ingresso del virus”.

Con pioggia e maltempo occhio anche agli abiti bagnati addosso: “Al di là dell’impatto sul sistema osteomuscolare,  questo riduce la temperatura e ha un impatto sulle difese immunitarie”, spiega Pregliasco.

Se inoltre i luoghi affollati e chiusi sono insidiosi, lo sono ancor di più quelli ristretti, come gli ascensori. Non dimentichiamo infatti che starnuti e tosse possono favorire lo spargimento dei virus sulle superfici. Un’accurata igiene delle mani può rivelarsi utile a tenere lontano questo malanno, ricorda l’esperto.

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