Nuova Aifa: ci siamo (quasi), il disco verde delle Regioni e le novità

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Dopo due decenni – e un’attesa di quasi un anno – finalmente c’è l’intesa fra Stato e Regioni sull’architettuta della nuova Aifa (Agenzia italiana del farmaco). Il via libera ieri della Conferenza Stato-Regioni prelude al vaglio del Consiglio di Stato. Il tutto mentre il 1 dicembre scade la proroga dei componenti di Cts e Cpr, le due Commissioni tecnico consultive di Aifa (Commissione tecnico-scientifica e Comitato prezzi e rimborsi), che nella nuova Agenzia di via del Tritone scompariranno, sostituite dalla Commissione scientifico-economica (Cse, composta da 10 membri).

Rispetto al testo iniziale qualcosa è cambiato: il piatto della bilancia sembra pendere dal lato delle Regioni,  non più tagliate fuori dalla partita delle nomine.

“Ritenuto indispensabile salvaguardare il raccordo con le Regioni che, pertanto, devono essere adeguatamente coinvolte e rappresentate nella nuova organizzazione dell’Agenzia”, si legge nel testo della Conferenze delle Regioni, si “esprime l’intesa condizionata all’accoglimento delle seguenti richieste di modifica:

all’articolo 4 prevedere che il Presidente sia nominato con decreto del ministro della Salute d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano;

all’articolo 9 prevedere che l’incarico di Direttore Amministrativo sia conferito con decreto del ministro della Salute sentita la Conferenza Stato – Regioni;

all’articolo 10 prevedere che l’incarico di Direttore Tecnico Scientifico sia conferito con decreto del Ministro della Salute sentita la Conferenza Stato – Regioni;

all’articolo 15 prevedere che la Commissione scientifica ed economica del farmaco sia nominata con decreto del Ministro della Salute e sia composta da 10 membri, di cui tre membri designati dalla Conferenza Stato – Regioni.

“A distanza di vent’anni dalla istituzione dell’Aifa, finalmente la riforma diventa realtà grazie all’operato del Governo Meloni, la cui autorevolezza e stabilità costituiscono la migliore garanzia per l’intero sistema”, ha commentato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che insieme al ministro Orazio Schillaci ha partecipato alla seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni che ha dato parere favorevole alla modifica del decreto interministeriale 20 settembre 2004 n. 245 , recante norme sull’organizzazione e il funzionamento di Aifa.

Addio al direttore generale

Tra i pilastri della riforma, l’eliminazione della figura del direttore generale – con il presidente che assume la responsabilità legale dell’Agenzia – il confluire delle due commissioni tecniche-consultive in un’Unica Commissione scientifico-economica e l’istituzione di due nuove figure: il direttore amministrativo e del direttore tecnico-scientifico (nominati dal ministero previo parere positivo delle Regioni).

Una nuova stagione all’orizzonte

Con l’Intesa in Conferenza Stato-Regioni “diamo il via a una nuova stagione di Aifa attraverso un quadro regolatorio, normativo e amministrativo più snello ed efficiente – ha commentato Schillaci – volto a semplificare e accelerare i processi di approvazione dei farmaci. Questa riforma, dopo vent’anni, consegna agli italiani un’Aifa più moderna e pronta a mettere a disposizione dei cittadini le innovazioni terapeutiche”.

“L’Agenzia italiana del farmaco – ha detto Gemmato – gioca un ruolo cruciale per il sistema salute del nostro Paese, ed è proprio per questo che era necessaria una riforma che rendesse l’Agenzia regolatoria nazionale al passo con i tempi, più snella e moderna, nonché vicina alle esigenze dei cittadini”. Se dunque sulla riforma i giochi sono fatti, ora – dopo il passaggio al Consiglio di Stato – si apre la partita delle nomine (in realtà in piedi da un pezzo). Si sceglierà di confermare Giorgio Palù alla presidenza (voluto dalla Lega) o si punterà su un nome nuovo? Non resta che stare a vedere.

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