Neuroinfiammazione, ‘spegnerla’ imitando la natura

Maria Federica della Valle
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Nei film c’è sempre un protagonista. E’ quello che in qualche modo cattura la nostra attenzione, concentra i nostri sguardi. Salvo poi accorgersi che il bello della pellicola che stiamo vedendo è rappresentato da tutto quanto sta attorno al personaggio che consideriamo principale. E che la trama si dipana coinvolgendo realtà cui inizialmente abbiamo dato poco peso. Forse anche per la ricerca sul sistema nervoso centrale sta accadendo qualcosa di simile, pur se il paragone è ovviamente irriverente nei confronti della scienza. Perché più si va avanti più ci si accorge che la sola visione “neuronocentrica” può risultare limitata.

E che sempre di più è importante considerare il processo della neuroinfiammazione, con i diversi sviluppi delle conoscenze che comporta e soprattutto con il coinvolgimento di cellule e meccanismi tutti da esplorare. Insomma: si scopre via via che tanti disturbi del neurosviluppo, diverse patologie in età pediatrica ed adolescenziale, i classici fenomeni patologici di neurodegenerazione dell’età adulta ed avanzata vedono come elemento che entra in causa, con un peso variabile, anche l’infiammazione.

E allora? Allora dobbiamo ancora imparare molto, con l’obiettivo finale di “copiare” le strategie di guarigione dalla natura e mimarle con molecole capaci di potenziare i fisiologici meccanismi difensivi del nostro corpo. 

Ad accendere le luci su questo percorso di conoscenza è l’impegno della neonata Fondazione “Francesco della Valle”, che prende il nome da uno dei più grandi innovatori del panorama farmaceutico italiano, il quale ha lasciato un segno distintivo nel mondo imprenditoriale. Un visionario che assegnava all’idea un valore assoluto e che ha sempre dato forte spinta alla ricerca e grande fiducia ai giovani ricercatori. Un uomo con il coraggio delle idee, della perseveranza, con una profonda passione per la scienza. 

La Fondazione, costituita come ente del terzo settore, è stata presentata a Padova nell’ambito del simposio “Modulare la neuroinfiammazione: sviluppi di un’idea innovativa”, in onore proprio di Francesco della Valle, al quale hanno preso parte scienziati e medici provenienti da tutta Italia per un confronto sul concetto di neuroinfiammazione come target di terapia, per scambiarsi esperienze maturate nei loro rispettivi settori.

L’iniziativa è stata organizzata da Epitech, in collaborazione con Innovet per il settore veterinario, con l’Università di Messina, con il patrocinio della Sif, Società Italiana di Farmacologia, all’insegna di un valore condiviso: la ricerca scientifica. 

“Con mia madre e i miei fratelli, abbiamo deciso di costituire questa Fondazione al fine di tenere in vita la memoria di papà, memoria intesa come patrimonio di idee, valori e progetti – spiega Maria Federica della Valle, presidente della Fondazione. – Tra questi, proprio quello di una Fondazione rivolta ai giovani, per sostenerne la formazione e le attività di ricerca; un progetto di cui Papà parlava spesso negli ultimi anni. La Fondazione guarda alla ricerca scientifica; ci guarda soprattutto (ma non solo) con gli occhi curiosi e carichi di entusiasmo dei giovani ricercatori, pronta a sostenerne, anche mediante l’erogazione di borse di studio, progetti di formazione e di ricerca”.

Si va quindi in cerca del nuovo. Dell’inesplorato. Di quel “microambiente” che tanto può caratterizzare i naturali meccanismi preposti alla modulazione della neuroinfiammazione, sia a livello centrale che periferico. La Fondazione si propone di sostenere questi studi mediante aiuti, anche economici, a progetti innovativi di promozione, di formazione e di ricerca, l’erogazione di borse di studio a giovani ricercatori nonché l’assegnazione di riconoscimenti e premi a studiosi meritevoli.

A tal fine, la Fondazione, si propone anche di volgere attività di divulgazione scientifica, ossia di promozione e di diffusione della cultura e del sapere scientifico, in modo da rendere le nozioni ed i risultati della ricerca nel campo di questo settore biomedico di frontiera – la neuroinfiammazione – patrimonio di tutti.

La Fondazione lavorerà anche con occhio rivolto alla neurodegenerazione, al dolore e alle prospettive future del progetto che per primo si è rivolto alla neuroinfiammazione: il progetto Alia, nato da un’intuizione del Premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Le nuove conoscenze che emergeranno dalle ricerche promosse dalla Fondazione, consentiranno di capire meglio i meccanismi che sostengono malattie neurodegenerative (dai disordini neurocognitivi lievi fino a quadri di franca demenza) e il dolore neuropatico. La sfida è aperta.

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