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Influenza: rallenta nell’ultima settimana, chi si vaccinerà?

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Dopo Covid-19, anche l’influenza sembra aver tirato il freno a mano nel nostro Paese. Ma già gli esperti sottolineano i rischi di un colpo di coda legato all’ondata di gelo che a breve si abbatterà sul nostro Paese.

Dall’8 al 14 gennaio, comunque, sono scesi a 828.000 gli italiani finiti a letto per colpa di influenza e virus cugini, per un totale di circa 8.672.000 casi dall’inizio della sorveglianza. E il picco sembra ormai superato (anche se ancora una volta i numeri diffusi la scorsa settimana sono stati aggiornati).

“I dati confermano il trend in discesa per le sindromi simil-influenzali e per tutti i virus respiratori – commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità – anche se bisogna sottolineare che la circolazione resta comunque sostenuta, e in alcune regioni l’incidenza è tutt’ora a livelli di intensità alta”.

Il trend in Italia

L’incidenza di influenza e virus respiratori nella seconda settimana di gennaio scende a 14,1 casi per mille assistiti, mentre nella settimana precedente si era raggiunto il picco con 17,1 (dato aggiornato a seguito dei ritardi di notifica). In calo anche la proporzione dei campioni positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati (29,6% contro 37,4%), come si legge nei bollettini della sorveglianza RespiVirNet.

“Rimangono valide tutte le raccomandazioni, soprattutto per le persone più fragili, a partire dalle vaccinazioni“, dice ancora Palamara. Chissà se l’attenzione dedicata in queste settimane all’influenza ‘suina’ e alle sue conseguenze convincerà i più fragili a fare il vaccino.

Il caso dei bambini

L’incidenza di influenza e virus respiratori è in calo in tutte le fasce di età. Ma i bambini al di sotto dei cinque anni restano i più colpiti, con 31,7 casi per mille assistiti (34,9 nella settimana precedente). Nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza scende a 13,32 casi per mille, nella fascia 15-64 anni a 14,55 e tra gli over 65 anni a 8,69 casi per mille.

Il mix di virus

Oltre all’influenza vera e propria, soprattutto virus A/H1N1, i medici sentinella confermano la diffusione in Italia di altri virus respiratori tra i quali il virus respiratorio sinciziale, Sars-Cov-2, ma anche Rhinovirus, Coronavirus umani diversi da quello di Covid-19, Adenovirus, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali e Bocavirus.

A livello territoriale, infine, la situazione peggiore si registra nella Provincia autonoma di Bolzano, dove l’incidenza di influenza e patogeni respiratorie è “molto alta”. Umbria, Marche, Abruzzo, Campana, Sicilia e Sardegna figurano invece ‘in rosso’: qui l’incidenza è ancora elevata. Insomma, i virus respiratori appaiono in frenata, ma il meteo non aiuta e i malanni di stagione sono ancora in circolazione. Ecco perchè gli esperti ricordano che in molti casi le peggiori conseguenze si potrebbero evitare. Ma la scarsa adesione alla campagna vaccinale non lascia ben sperare.

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