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Covid, in Italia calano incidenza e Rt. Il caso Gryphon

Covid o raffreddore
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Tosse, raffreddore, mal di gola, qualche linea di febbre. Mentre molti italiani sono alle prese con vari malanni di stagione, dopo la fiammata d’autunno la pandemia da Covid-19 appare in frenata, da noi come nel resto del mondo.

Secondo gli ultimi dati del monitoraggio della Cabina di regia l’incidenza settimanale di Covid-19 a livello nazionale è scesa a 448 casi ogni 100.000 abitanti (14-20 ottobre) contro 504 ogni 100.000 abitanti (07-13 ottobre). In lieve calo anche l’indice di contagiosità Rt, che però resta al di sopra del livello epidemico.

Ma il virus circola ancora, tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità invita a tenere alta l’attenzione su alcune sottovarianti: non solo la BA.5, dominante un po’ ovunque, ma anche la nuova XBB, detta Gryphon, che secondo i primi dati presenterebbe un’elevata capacità di eludere la risposta immunitaria.

Gryphon è un ricombinante di BA.2.10.1 e BA.2.75 con 14 mutazioni aggiuntive nella proteina Spike ed è stata segnalata da 26 Paesi, Italia inclusa. Secondo l’Oms sarebbe la variante più immunoevasiva identificata fino a oggi. Stando all’Istituto superiore di sanità, inoltre, XBB è stata identificata in due regioni italiane, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia. 

Tornando al monitoraggio, nel periodo 28 settembre–11 ottobre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,27 (range 1,19-1,39), in lieve calo rispetto alla settimana precedente – quando era a 1,30 – ma ancora superiore al valore soglia. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero diminuisce leggermente, ma è ancora oltre la soglia epidemica: Rt=1,09 (1,06-1,13) al 11 ottobre contro Rt=1,20 (1,17-1,24) al 4 ottobre.

Sul fronte degli ospedali crescono ancora i ricoveri ordinari, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2,4% (rilevazione ministero della Salute al 20 ottobre) contro 2,4% (13 ottobre). L’occupazione in aree mediche a livello nazionale sale all’11% (al 20 ottobre) rispetto al 10% (13 ottobre).

Salgono infine da 6 a 8, questa settimana, le Regioni e Province autonome che registrano un’occupazione dei reparti ordinari sopra la soglia di allerta fissata al 15% da parte di pazienti Covid. I valori più alti, precisa l’Ansa, si registrano in Valle d’Aosta e Umbria. Nell’elenco figurano Calabria (15,3%), Friuli Venezia Giulia (16,6%), Liguria (15,8%), Marche (15,9%), PA Bolzano (20%), PA Trento (15,1%), Umbria (32%), Valle d’Aosta (44,8%).

La situazione appare piuttosto fluida, e la stagione invernale – senza distanziamento e mascherine – si preannuncia intensa anche sul fronte dell’influenza.

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