Hanno tutti fondato startup che hanno avuto successo. E catalizzato l’attenzione degli investitori. Ecco gli startupper che secondo la nostra valutazione meritano una segnalazione. La versione completa della classifica Businessperson of the year è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre.
Siamo partiti dai risultati. Ma siamo andati oltre. Grazie alla base dati di Bureau Van Dijk – a Moody’s Analytics Company, abbiamo individuato attraverso i parametri economici e finanziari le aziende che negli ultimi tre anni hanno registrato le performance migliori, in otto settori chiave della nostra economia: industria, finanza, energia, food, pharma, tech, startup, moda. Abbiamo quindi aggiunto una nostra valutazione sulle aziende, privilegiando gli aspetti della sostenibilità e della propensione all’innovazione, e considerato fattori ‘più personali’ per i singoli manager, come il carisma, la visione strategica e la leadership. Non solo. Abbiamo anche tarato il nostro giudizio ispirandoci il più possibile a un parametro che ci sta particolarmente a cuore: la parità di genere. Il risultato non è una classifica puntuale ma la selezione di 10 manager per ogni settore, che secondo noi meritano di essere segnalati, e 8 profili che corrispondono ai nostri ‘businesspeople’ of the year.
La lezione più importante che hai imparato in questi anni? “L’innovazione non parte dalla tecnologia ma dalle persone. Non esiste innovazione d’impresa se le persone non sono pronte e formate a recepirla, a sfruttarla a proprio vantaggio per ridefinire non solo prodotti e processi ma soprattutto il modo in cui lavorano. Ritengo che la tecnologia sia ovviamente fondamentale, ma se mancano le persone non c’è crescita”. Davide Dattoli, classe 1990, non ha ancora compiuto 30 anni, ma è già un imprenditore che conosce l’importanza del capitale umano. Anche perché nuota nel mare delle startup praticamente da quando era al liceo; ed oggi la sua (ex) startup è diventata un razzo lanciato nell’atmosfera. Era il 2011 e da Brescia Dattoli lanciava Talent Garden (Tag). L’idea, se vogliamo, era semplice: trapiantare in Italia il modello del co-working, cioè dello spazio condiviso dove lavorare in sostituzione del classico ufficio. Dove i ragazzi con idee e talento avrebbero potuto fare rete, formarsi, imparare l’uno dall’altro, accrescere il proprio business. Era un’ottima idea: Tag è diventato il maggior network di co-working in Italia e in Europa, solo quest’anno ha raccolto finanziamenti per 44 mln di euro, e punta a chiudere il 2019 con 24 mln di fatturato.
Cofondatrice - Oval money
Fondatore - Soundreef
Cofondatore - Moneyfarm
Fondatore - Soldo
Cofondatore - Frescofrigo
Fondatore - MatiPay
Fondatore - Credimi
Fondatore - MySecretCase
Fondatore - Casavo
La versione completa della classifica Businessperson of the year è disponibile sul numero di Fortune Italia di dicembre.
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