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Un ringraziamento agli italiani che non lo hanno mai fatto sentire solo e, soprattutto, fiducia nel futuro e un invito alla coesione. Sergio Mattarella nell’ultimo discorso di fine anno del settennato ricorda agli italiani che ciascuno deve fare la sua parte.

La premessa, ancora una volta, sembra allontanare le ipotesi mai sopite di un bis. “Ho sempre vissuto questo tradizionale appuntamento di fine anno con molto coinvolgimento e anche con un po’ di emozione. Oggi questi sentimenti sono accresciuti dal fatto che, tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di presidente”, dice.

Inevitabile il riferimento a questi mesi di pandemia e all’importanza dei vaccini. “Ricordo la sensazione di impotenza e disperazione che respiravamo nei primi mesi della pandemia di fronte alle scene drammatiche delle vittime del virus. Alle bare trasportate dai mezzi militari. Al lungo, necessario confinamento di tutti in casa. Alle scuole, agli uffici, ai negozi chiusi. Agli ospedali al collasso. Cosa avremmo dato, in quei giorni, per avere il vaccino?”.

“I vaccini – dice – hanno salvato tante migliaia di vite, hanno ridotto di molto la pericolosità della malattia. La ricerca e la scienza ci hanno consegnato, molto prima di quanto si potesse sperare, questa opportunità. Sprecarla è anche anche un’offesa a chi non l’ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla”.

Ma è nel passaggio in cui elogia la coesione che sembra far riferimento ai prossimi passaggi istituzionali, all’elezione del suo successore e alle ripercussioni sulla maggioranza e sul governo. “Spesso le cronache si incentrano sui punti di tensione e sulle fratture. Che esistono e non vanno nascoste. Ma soprattutto nei momenti di grave difficoltà nazionale emerge l’attitudine del nostro popolo a preservare la coesione del Paese, a sentirsi partecipe del medesimo destino”.

E ancora: “Unità istituzionale e unità morale sono le due espressioni di quel che ci tiene insieme. Di ciò su cui si fonda la Repubblica”, “la Costituzione affida al Capo dello Stato il compito di rappresentare l’unità nazionale. Questo compito – che ho cercato di assolvere con impegno – è stato facilitato dalla coscienza del legame, essenziale in democrazia, che esiste tra istituzioni e società; e che la nostra Costituzione disegna in modo così puntuale”.

“Questo legame – avverte però il Capo dello Stato – va continuamente rinsaldato dall’azione responsabile, dalla lealtà di chi si trova a svolgere pro-tempore un incarico pubblico, a tutti i livelli. Ma non potrebbe resistere senza il sostegno proveniente dai cittadini”.

 

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