Covid, verso il prolungamento del green pass

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Mentre la curva della pandemia in Italia si abbassa lentamente – nelle ultime 24 ore sono stati 133.142 i nuovi casi Covid, con ben 427 morti – oggi è il giorno del green pass. Sul tavolo del consiglio dei ministri dovrebbe approdare, insieme al decreto sulla scuola, un provvedimento sul prolungamento della durata del green pass: chi ha effettuato la terza dose già in autunno, infatti,  rischia di ritrovarsi con il certificato verde scaduto nell’arco di qualche settimana.

La volontà sembrerebbe quella di portarlo ad una “scadenza indefinita” (scelta che sembra prodromi alla sua abolizione). Ma sul tavolo rimane anche l’opzione di un ritorno alla validità iniziale di 9 mesi dalla  somministrazione della terza dose.

Un approccio prudente, che continua a caratterizzare il nostro Paese. Sul fronte opposto la Gran Bretagna, che ha già detto addio al green pass. E lo stesso ha fatto la Danimarca, nonostante il numero record di contagi. In Spagna l’approccio è quello di un allentamento progressivo delle misure, mentre in Austria dal 5 febbraio il coprifuoco per i locali slitta dalle ore 22 alle 24, e dal 19 febbraio cadrà l’obbligo di super green pass per il commercio, bar e ristoranti. Allentamento di alcune misure anti-Covid anche in Francia, dove non sono più necessarie le mascherine all’aperto.

Insomma, mentre l’onda della quarta ondata Covid sembra ritirarsi, numerosi Paesi provano a riaprire (e riaprirsi). Ma se gli ultimi dati sulla variante Omicron (e la Omicron 2) non sono proprio tranquillizzanti, l’Organizzazione mondiale della sanità invita a non correre troppo. “Da quando Omicron è stata identificata per la prima volta solo 10 settimane fa, quasi 90 milioni di casi sono stati segnalati all’Oms, più di quelli registrati nell’intero 2020. Ora stiamo iniziando a vedere un aumento molto preoccupante dei decessi, nella maggior parte delle regioni del mondo”, ha ammonito il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Più trasmissione del virus significa più morti – ha avvertito – Non chiediamo a nessun Paese di tornare al cosiddetto lockdown. Ma chiediamo a tutti i Paesi di proteggere la propria popolazione utilizzando tutti gli strumenti, non solo i vaccini”.

Intanto in Italia ci si prepara a una fase di “transizione verso la normalità”, come ha detto nelle ultime ore il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Sky TG24. L’idea è che ci troviamo oggi in una fase di transizione tra pandemia ed endemia, nella quale è possibile alleggerire il peso sociale e sanitario imposto dal virus. “Se i dati proseguiranno nel trend delle ultime settimane e al calo dei contagi si affiancherà quello dei ricoveri – ha detto Sileri – non vedo ragioni per prolungare lo stato di emergenza oltre il 31 marzo”. 

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