Ucraina, in Lombarda primi bimbi malati di tumore da Kiev

CasAmica Milano
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Piccole vite messe in pericolo dalla malattia e, ora, dalla guerra. Sono 11 i primi bambini oncologici provenienti da Kiev arrivati nelle aziende sanitarie lombarde associate alla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere).

Uno di loro, una bambina, è attesa “oggi nella nostra Casa famiglia di Milano. E’ stata presa in carico dall’Istituto dei Tumori, insieme ad altri due bambini, che però rimarranno in ospedale perché non possono essere dimessi. Mentre la bimba e la sua mamma verranno accolte nella nostra Casa, e così faremo con gli altri due quando  le loro condizioni lo permetteranno”, dice a Fortune Italia Stefano Gastaldi, direttore di CasAmica, organizzazione di volontariato che da oltre 35 anni accoglie nelle proprie strutture di Milano, Roma e Lecco i malati costretti ai ‘viaggi della speranza’ e i loro familiari.

Stefano Gastaldi

Gli 11 bambini ucraini sono atterrati ieri accompagnati dalle loro mamme all’aeroporto di Milano-Linate, grazie al coordinamento di Regione Lombardia e della Onlus Soleterre, associazione di volontariato attiva a Kiev, che ha aperto un canale diretto fra Ucraina e Italia. Le operazioni di trasporto sono state gestite da Areu, che ha messo ha disposizione due aerei per trasferire i piccoli pazienti, dall’inizio della guerra costretti a essere curati nel bunker dell’Istituto nazionale del cancro di Kiev. Il trasferimento assistito è stato possibile grazie all’apertura di un corridoio umanitario che ha permesso un cessate il fuoco temporaneo.

I bambini, tutti fra i 4 e i 17 anni, sono affetti da tumori solidi pediatrici, che riguardano il sistema nervoso centrale, sarcomi delle parti molli e tumori germinari, sono stati presi in carico dal San Matteo di Pavia, dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dall’Asst Sette Laghi di Varese. Nonostante il lungo viaggio e le neoplasie in atto i piccoli sono “in buone condizioni e sono già sottoposti alle cure e all’assistenza di medici, infermieri e psicologi – ha fatto sapere Carlo Nicora, direttore generale della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori e vicepresidente di Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) – Le tre strutture pediatriche lombarde coinvolte hanno prontamente risposto alla chiamata di Regione Lombardia, mettendosi a disposizione per portare al sicuro e garantire tutta l’attenzione necessaria a questi bambini affetti da patologie complesse, negli ultimi giorni costretti a essere curati in condizioni precarie, che rischiavano di compromettere ulteriormente la loro salute. E anche gli altri ospedali pediatrici lombardi si sono già attivati e sono già pronti e a disposizione della Regione per ospitare eventuali altri bambini fragili che avranno bisogno di assistenza sanitaria urgente”.

Quanto a CasAmica, “a Roma siamo in contatto con la comunità ucraina e quindi stiamo dialogando sul loro bisogno di accoglienza e valutiamo di mettere a disposizione la dependance che abbiamo vicino alla casa di accoglienza e a Lecco, dove abbiamo un primo piano convenzionato per l’accoglienza Covid, abbiamo dato la disponibilità per usare questi posti letto per l’accoglienza dei profughi ucraini”, spiega Gastaldi. Quindi complessivamente CasAmica potrebbe arrivare ad accogliere tra malati e profughi sani dalle 15 alle 20 persone tra Roma, Milano e Lecco.

Se quella Ucraina è un’emergenza inimmaginabile fino a poche settimane fa, i viaggi della speranza sono una realtà consolidata nel nostro Paese, peggiorata purtroppo in pandemia. “C’è stato un aumento del 30%, nell’ultimo semestre dell’anno scorso rispetto ai primi 6 mesi del 2021, delle richieste e dei bisogni di coloro che non possono permettersi di affrontare le spese legate ai viaggi per cause mediche”, segnala Gastaldi.

“Nel 2021 abbiamo registrato oltre 4 mila presenze (+24% rispetto al 2020)”, ricorda il direttore di CasAmica. Un fenomeno su cui ha pesato la povertà innescata dalla pandemia: l’Istat ci dice che un cittadino su 10 ha rinunciato a visite o accertamenti negli ultimi mesi a causa delle ristrettezze economiche o delle liste d’attesa. “Quando una malattia grave obbliga a spostarsi dal proprio territorio questo investe tutta la famiglia, e in due anni di pandemia i problemi sono aumentati: le statistiche ci parlano di 2 milioni di poveri in più, fra loro ci sono anche malati e soggetti disorientati”.

“Abbiamo anche attivato uno sportello di ascolto, con professionisti capaci di prendersi carico di questi bisogni, a livello psicologico e sociale”. Proprio per venire incontro a questi nuovi bisogni dei ‘migranti della salute’ l’organizzazione ha lanciato una campagna di sms solidali: fino al 13 marzo con un messaggino o una chiamata da rete fissa al 45591 sarà possibile aiutare CasAmica a stare accanto a chi ha bisogno di sostegno.

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