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Manovra: salta anticipo indennità di pronto soccorso

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Doccia fredda per i medici dell’emergenza e per l’oncologia. Nessun anticipo al primo gennaio 2023 delle indennità per camici bianchi, infermieri e personale di pronto soccorso per i quali sono stati stanziati 200 milioni di euro e nessun finanziamento per il Piano Oncologico Nazionale (che prevedeva 10 milioni di euro per il prossimo anno e altri 10 per il 2024).

La sanità sembra perdere alcuni importanti capitoli nella manovra di bilancio, con aspre critiche dalle opposizioni. E questo in una fase in cui proprio i pronto soccorso restano sotto i riflettori, sotto pressione per l’ondata di influenza e virus invernali.

Una buona notizia arriva, invece, dal decreto Milleproroghe che – annuncia il sindacato dei medici Smi – contiene la prosecuzione dei contratti per i medici specializzandi impiegati durante l’emergenza pandemica.

Ma la doccia gelata sui pronto soccorso e oncologia non è passata inosservata. Ad accusare il Governo di “non aver mantenuto le promesse fatte, nonostante gli impegni presi” è stata la senatrice Sandra Zampa, responsabile Sanità del Partito Democratico. Con il Pd Marco Furfaro che si è scagliato contro il mancato finanziamento del Piano oncologico, attaccando il ministro della Salute Orazio  Schillaci e il sottosegretario Gemmato per aver “mentito al Paese e tradito gli impegni presi sui pronto soccorso e sui malati oncologici”.

Dure critiche anche dal M5s: “Il Governo continua ad accanirsi contro la sanità pubblica, smentendo sé stesso e le promesse del suo ministro”, ha detto Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato. “Addirittura il sottosegretario Gemmato, qualche ora fa – ha affermato – rilasciava dichiarazioni sulla base di un emendamento mai presentato, per un incremento delle indennità che quindi non è mai esistito se non nelle dichiarazioni di una maggioranza dilettantesca e in totale confusione. Come se non bastasse lo stesso ministro Schillaci si era impegnato davanti al Parlamento per un Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico nazionale 2022-2027 – Pon, con una dotazione pari a 10 milioni di euro per il 2023 e il 2024, destinato alla prevenzione e alla cura dei malati oncologici”.

Se il piatto della sanità piange, il segretario generale dello Smi Paola Onotri ha apprezzato la “proroga di alcuni contratti del personale sanitario, tra cui quello dei medici specializzandi reclutati per far fronte all’emergenza Covid”, contenuta nel decreto Milleproroghe ma sulla quale – secondo altri sindacati – sembra esserci qualche incertezza relativa alla platea verso la quale è rivolta la norma. “Adesso – incalza la Onotri – occorrono misure strutturali per sopperire alla mancanza dei medici specializzati”. La proroga, insomma, non basta.

Per Onotri non si affronta la necessità di prevedere “per alcune specializzazioni mediche, senza più personale, come quella della medicina dell’emergenza urgenza, un vero e proprio piano straordinario di assunzioni. Si continuano a tenere i giovani medici in una condizione di precarietà, non riuscendo a delineare una visione per rendere più attrattiva la professione medica”. Insomma sul fronte della sanità e del lavoro nel Ssn restano davvero molti nodi da sciogliere.

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