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Covid e i virus dormienti

Long Covid
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Non è solo il Long Covid a minacciare le persone infettate e guarite dal virus pandemico. Un caso lieve, o perfino asintomatico, di Covid-19 può infatti causare la riattivazione dei serbatoi di alcuni virus precedentemente combattuti (e all’apparenza vinti), causando i sintomi della sindrome da stanchezza cronica, una condizione che ricorda, appunto, il Long Covid. E’ quanto emerso da uno studio pubblicato su ‘Frontiers in Immunology’.

I ricercatori hanno scoperto che i virus dell’Herpes come quello di Epstein-Barr circolano nei pazienti non vaccinati che avevano sperimentato Covid. Nei soggetti con sindrome da stanchezza cronica, le risposte anticorpali erano più forti, segnalando un sistema immunitario che lottava per combattere dei virus persistenti.

Sarebbero proprio questi patogeni non Covid i probabili colpevoli della sindrome da stanchezza cronica, nota anche come encefalomielite mialgica. Una condizione nebulosa che comporta sintomi come affaticamento, annebbiamento del cervello, vertigini durante il movimento e sonno che non ristora.

I sintomi di molti pazienti diagnosticati come Long Covid potrebbero essere descritti come sindrome da stanchezza cronica, dicono gli esperti. I ricercatori hanno ipotizzato che Covid-19 a volte porti alla soppressione del sistema immunitario, consentendo il ricircolo di virus latenti riattivati dallo stress del coronavirus, collegati a sintomi comuni nella sindrome da fatica cronica.

Ecco allora che proprio il Long Covid in alcuni casi potrebbe non essere un’entità completamente nuova, ma un’altra malattia postvirale, come quelle osservate in alcuni pazienti dopo l’Ebola, la Sars del 2003-2004 e altre infezioni, che si sovrappone alla sindrome da stanchezza cronica.

È possibile che Covid-19 stia riattivando virus latenti in almeno una parte dei pazienti con Long Covid, causando sintomi di sindrome da fatica cronica, ha detto a Fortune Alba Miranda Azola, codirettrice della Long Covid Clinic presso la Johns Hopkins University School of Medicine.

Ma il suo centro clinico non controlla la presenza di patogeni virali nei pazienti. “Non abbiamo prove sufficienti per supportare il trattamento” con antivirali, ha detto la dottoressa.

Secondo Nir Goldstein, pneumologo presso la National Jewish Health di Denver, che gestisce la clinica Long Covid dell’ospedale, non è ancora chiaro quale ruolo giochino i virus latenti in questa patologia collegata all’infezione da Covid-19.

“Potrebbe esserci un’associazione, ma è molto difficile individuare il nesso di causalità”, ha affermato Goldstein. “Potrebbe essere il contrario: potrebbe essere il Long Covid a causare  la riattivazione” dei virus dormienti.

La Stanford University sta reclutando pazienti per uno studio basato su una teoria simile a quella dello studio sui virus dormienti, secondo cui il Long Covid è causato da un serbatoio persistente di virus Sars-CoV-2 dopo un’infezione acuta. Il lavoro tenterà di determinare se il farmaco antivirale Paxlovid* allevia i sintomi di Long Covid, riducendo o eliminando quel serbatoio virale.

L’articolo originale si può consultare su Fortune.com.

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