Dispositivi medici: arriva la mini-proroga per il payback, la reazione delle imprese

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Era terminato a fine ottobre il periodo di proroga per il pagamento da parte delle aziende di dispositivi medici del tanto contestato ‘payback’, che imporrebbe alle imprese di ripianare gli sforamenti dei tetti di spesa regionale dal 2015 al 2018. Ma con 1.800 ricorsi e il settore sul piede di guerra, era chiaro che qualcosa di nuovo sarebbe accaduto. La novità è una mini-proroga che sposta il termine al 30 novembre, contenuta in un emendamento al Dl Proroghe approvato al Senato.

Un rinvio letto come “un segnale di apertura importante da parte del Governo. Adesso chiediamo lo sforzo finale di cancellare questa norma iniqua e ragionare su una governance davvero efficace e non punitiva per le imprese né rischiosa per il Servizio sanitario nazionale”, dicono da Confindustria Dispositivi Medici. 

Contro il payback gli imprenditori del settore erano perfino scesi in piazza, a gennaio. Nel mirino una misura che, secondo Confindustria Dispositivi Medici, rischia di mettere in ginocchio 4.546 aziende, che occupano 112.534 dipendenti. Da allora si sono susseguite proteste e proroghe.

Col Decreto Bollette del 30 marzo 2023 il governo ha inoltre istituito un fondo da 1.085 milioni di euro (pari a circa la metà dello sforamento) per limitare l’onere a carico delle imprese che non hanno attivato contenzioso. Ma alle aziende non basta.

Dispositivi medici, gli imprenditori in piazza contro il payback

“Rinnoviamo l’apprezzamento al Governo per aver preso in carico il problema del payback dei dispositivi medici”, ha detto Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria Dispositivi Medici sottolineando come si tratti comunque di un mini-proroga in attesa di un’azione definitiva.

L’obiettivo delle imprese resta la cancellazione. “Ci auguriamo che il Governo colga l’occasione di concludere questa vicenda prima che il Tar si esprima, prendendo politicamente in carico la soluzione al payback. Ricordiamo che questo clima di perdurante incertezza sta logorando le imprese e sta portando a scelte forzate di riduzione dei posti di lavoro e al rischio di carenza di prodotti”, continua Confindustria Dispositivi Medici, al lavoro per presentare la prossima settimana al Forum Risk Management di Arezzo delle proposte concrete di governance dei dispositivi medici. In grado, promettono dall’associazione di categoria, di evitare il ricorso al payback.

“Siamo convinti della necessità di superare il payback – aveva detto nelle scorse settimane Boggetti a Fortune Italia – Sappiamo che il Governo sta cercando le risorse per abolirlo con la legge di bilancio. Credo che ormai la volontà politica ci sia. Ritengo il payback sia un suicidio economico, perché compromette un comparto strategico, e una follia sanitaria, perché rischiano di fallire tutte quelle piccole aziende che sono quelle che forniscono bisturi, aghi, suture, materiale sanitario negli ospedali e assistenza tecnica ai macchinari”.

Ebbene, l’idea del presidente resta la stessa, come ci ha assicurato via social: “Il governo aspetta la sentenza del Tar e sbaglia, perché perde un’occasione politica straordinaria. Ovvero quella di prendersi il merito di aver cancellato questo obbrobrio. Dopo la sentenza, qualsiasi cosa succederà, sarà solo un atto dovuto. Questo è quanto ho ribadito al Ministro Schillaci nel nostro incontro della scorsa settimana”, afferma Boggetti. Staremo a vedere.

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