La letterina dei medici a Babbo Natale

Natale medici
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“Caro Babbo Natale, ti chiediamo di diffondere nel nostro Paese una cultura della non violenza, perché i medici italiani vorrebbero essere sempre più vicini ai cittadini e non subire rimproveri, a volte, improperi e persino aggressioni per colpa delle difficoltà che ci sono nell’erogazione dei servizi”.

Si apre con una prima importante richiesta la letterina virtuale a Babbo Natale di Filippo Anelli, presidente della Federazione italiana degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), sentito da Fortune Italia insieme a Pierino Di Silverio, segretario Anaao-Assomed e a Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale) per avere un’idea dei desideri dei medici italiani, alle prese con una professione che appare in crisi, tra ‘fuga’ nel privato (o all’estero) e aggressioni.

Le richieste di Anelli

“Caro Babbo Natale – continua Filippo Anelli – vorremmo che il prossimo anno ci fosse un dialogo più aperto con il ministero della Salute e il governo, perchè vorremmo rimanere a lavorare nel Servizio sanitario nazionale (Ssn). Ma vorremmo anche essere più sereni nello svolgere la nostra professione: magari ci potresti portare uno scudo penale, e anche un po’ di risorse per allineare i nostri stipendi a quelli dei medici che lavorano in Europa”.

Filippo Anelli Fortune
Filippo Anelli Fnomceo

“Caro Babbo Natale, vorremmo tanto poter fare la nostra parte con efficienza ed efficacia nel Ssn, ma vorremmo anche essere un po’ di più: lavorando con più tranquillità insieme ai colleghi, agli infermieri e alle tante professioni sanitarie che oggi mancano nel nostro Servizio sanitario nazionale”, continua Anelli.

“Caro Babbo Natale vorremo che il nostro Ssn, che nonostante tutti i difetti ci consente di allungare la nostra vita, fosse considerato un grande valore dal punto di vista economico, perchè capace di produrre posti di lavoro e benessere per i cittadini, e di sviluppare l’economia”, conclude il presidente dei medici italiani.

I desideri di Di Silverio (Anaao Assomed)

“Io a Babbo Natale chiederei di poter tornare a casa ogni giorno sapendo di aver rispettato l’articolo 32 della Costituzione – dice Di Silverio – che oggi purtroppo non viene rispettato: se non hai la fortuna di vivere nel posto giusto, fare il lavoro giusto e provenire dalla famiglia giusta non ti curi”.

“Mentre ai giovani aspiranti medici che hanno superato il test e stanno facendo il primo anno di Medicina direi: anche se il vostro sogno sembra trasformarsi pian piano in un incubo, non mollate! Contribuite a costruire il cambiamento, perchè se la spinta non parte dalle giovani generazioni – continua Di Silverio – è difficile che diventi realtà”.

Pierino Di Silverio Anaao
Pierino Di Silverio Anaao

Meno burocrazia per i medici di famiglia

Dal canto suo Silvestro Scotti a Babbo Natale chiederebbe “una semplificazione della burocrazia, con il riconoscimento ai medici di famiglia italiani della possibilità di prescrivere farmaci coerenti con la diagnosi del paziente, rispettando ovviamente tutte le indicazioni di appropriatezza economica e assistenziale”.

medici Scotti
Silvestro Scotti (Fimmg)

“L’informatica ci può aiutare, ma al momento mi pare dialoghi solo con se stessa: c’è bisogno di una digitalizzazione che parta anche dal basso e dunque che vengano ascoltati i medici anche nella realizzazione dei modelli di piattaforma. A tutto questo – aggiunge Scotti – va associata una formazione specifica, sia per i giovani sia per gli operatori che non l’anno avuta prima. Le giovani leve, purtroppo – riflette Scotti – non ce le possiamo inventare e non credo che Babbo Natale possa risolvere il problema, che parte da lontano. Molti parlano di crisi vocazionale, ma io credo piuttosto che ci sia una crisi di conoscenza: i ragazzi il medico di famiglia non imparano più a conoscerlo nel contesto delle dinamiche famigliari. Infine, l’augurio è quello di un grande recupero della relazione medico-paziente: ovvero che il cittadino si fidi della scienza e di chi la rappresenta, anche se a livello nazional popolare, come quello dei medici di famiglia”.

L’augurio dei medici

Infine dai ‘camici bianchi’ un augurio per gli italiani: “Quello di un anno di buona salute. Per riuscirci – conclude Anelli – deve essere in buona salute anche il Ssn, che ha compiuto 45 anni e l’anno prossimo sarà un po’ più vecchio. Ma che speriamo ci consenta ancora di avere una vita più lunga e qualitativamente migliore“.

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