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Oro blu tra sprechi e investimenti

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Renato Loiero

L’acqua, elemento vitale per la sopravvivenza di ogni essere vivente, rappresenta una risorsa preziosa e non infinita. Eppure, paradossalmente, la gestione di questa risorsa fondamentale è spesso caratterizzata da sprechi e inefficienze. In Italia, in particolare, la situazione del sistema idrico nazionale presenta criticità che necessitano di interventi urgenti e mirati.

Un bene prezioso che scarseggia

L’acqua dolce è minacciata da cambiamenti climatici, inquinamento e sfruttamento eccessivo. L’Italia, pur essendo ricca di risorse idriche, non è immune da questa problematica. Secondo l’Istat, nel 2020 il prelievo di acqua per usi civili è stato di 7,4 miliardi di metri cubi, con una significativa differenza tra le regioni del Nord (prelievo maggiore) e quelle del Sud (prelievo minore). A ciò si aggiunge il problema della dispersione idrica, che in Italia ammonta al 42% dell’acqua immessa negli acquedotti, ben al di sopra della media europea (20%). Una vera e propria emorragia che si traduce in perdite economiche e ambientali ingenti.

Investimenti per il futuro

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) rappresenta un’occasione imperdibile per ammodernare e rendere più efficiente il sistema idrico italiano. Sono previsti investimenti per 4,3 mld di euro, di cui 2,9 mld per la riqualificazione delle reti idriche e 1,4 mld per la digitalizzazione del sistema. L’obiettivo è quello di ridurre le perdite idriche del 20% entro il 2026, con un risparmio stimato di 1,2 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno.

Un settore strategico da rilanciare

Il sistema idrico italiano è caratterizzato da una frammentazione di operatori, con oltre 1.000 gestori attivi sul territorio nazionale. Questa frammentazione può ostacolare la realizzazione di economie di scala e l’adozione di best practice. Il Pnrr prevede la razionalizzazione del settore attraverso aggregazioni tra gestori, favorendo la creazione di soggetti più efficienti e capaci di gestire investimenti ingenti.

Qualità dell’acqua e costi di distribuzione

L’Italia vanta un elevato standard di qualità dell’acqua distribuita, grazie a controlli rigorosi e sistemi di depurazione efficienti. Tuttavia, il problema delle perdite idriche può compromettere la qualità dell’acqua e aumentare i costi di distribuzione. Per mantenere un servizio pubblico efficiente e sostenibile è necessario investire sia nella rete idrica che nella digitalizzazione del sistema, favorendo la gestione intelligente delle risorse idriche.

Verso un futuro sostenibile

La gestione efficiente dell’acqua rappresenta una sfida fondamentale per il nostro Paese. Il Pnrr offre l’opportunità di realizzare un salto di qualità in questo settore strategico, garantendo la tutela di una risorsa preziosa per le generazioni presenti e future. Investire nella rete idrica, ridurre le perdite, migliorare la qualità dell’acqua e rafforzare il sistema di gestione sono gli assi portanti su cui costruire un futuro sostenibile.

 

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