Sono i giorni in cui i ragazzi degli ultimi anni del liceo si affollano, carichi di sogni ma anche con incertezze e timori, nelle università italiane per l’orientamento. In pratica, per cercare di capire meglio cosa fare da grandi. Non sempre quello che si studia si tradurrà poi in un posto di lavoro, ma di certo questo è un passaggio fondamentale.
Parlando con questi ragazzi scopriremmo che, accanto a chi a 16-17 anni ha già le idee chiarissime (“Farò ingegneria meccanica perchè voglio lavorare in Ferrari”, “Voglio diventare un pediatra, non mi importa quanto ci vorrà”, “Mi piace la matematica, farò Economia”, “Sono affascinata dalla Psicologia”), c’è chi ancora non vede con chiarezza la propria strada. Ecco allora che, accanto all’orientamento e all’offerta proposta dai diversi atenei, può essere utile affidarsi a una guida.
Un vademecum che, oltre alle professioni ‘chiave’ richieste per un determinato settore, esamina prospettive di carriera e ‘regala’ consigli utili anche nella fase successiva: la ricerca del lavoro. È il caso di ‘Le professioni dell’industria farmaceutica, medicale e diagnostica. Come trovare lavoro nel mondo della salute‘ (Libreriauniversitaria.it), di Angelo Salvatori e Sandro Siclari.
Un mondo di opportunità
Un testo snello ma completo, che in 270 pagine analizza dettagliatamente le possibilità di lavoro nell’industria della salute. Un settore in forte crescita nel nostro Paese – il pharma made in Italy nel 2023 ha superato i 50 mld di euro di produzione, come ci ha detto il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani – ma soprattutto in cerca di addetti qualificati.
“Il mercato del lavoro nell’industria della salute è molto ampio – affermano Salvatori e Siclari – con due segmenti maggiori rappresentati dall’industria farmaceutica e da quella dei dispositivi medici e diagnostici, tutti con prospettive interessanti. Resta il fatto che l’incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro continua ad essere farraginoso, anche per la carenza di strutture pubbliche di supporto”. E, diciamo noi, anche per il fatto che oggi il pharma e il settore della diagnostica vanno a caccia di professionalità collegate tradizionalmente al mondo del digital e del tech.
L’impatto della salute sull’economia nazionale
Per avere un’idea della forza di questo settore, “i dati Oecd ci dicono che la salute contribuisce al 9% del Pil nazionale e, secondo Confindustra (Patto per la salute 2019-21), occupa circa 2,4 mln di addetti”, impegnati in attività lavorative “di grande qualità e valore aggiunto”.
La ‘fatica’ di cercare un lavoro
Oggi come ieri “cercare un lavoro è di per sè un lavoro – sostengono gli autori, e noi di Fortune Italia non possiamo non essere d’accordo – comporta impegno, fatica e il giusto atteggiamento mentale”. Nel manuale Salvatori e Siclari, che hanno lavorato a lungo in aziende farmaceutiche e medicali, descrivono l’organizzazione di queste imprese in Italia, con focus dedicati all’area commerciale, a quella medica, alla ricerca e sviluppo, alla produzione, ma anche a risorse umane, amministrazione, IT, legal e compliance.
Il manuale è diviso in tre parti: nella prima si analizzano il mercato e il mondo farmaceutico, medicale e diagnostico, nella seconda si esaminano le organizzazioni delle imprese, i singoli ruoli, le possibili retribuzioni e possibilità di carriera.
Strategie e ‘trucchi’
Infine nell’ultima parte ci sono strumenti utili per cercare lavoro o per dare una svolta alla propria carriera in questi settori. È proprio qui che gli autori regalano quelli che potremmo chiamare ‘trucchi’ del mestiere: come prepararsi a un colloquio di lavoro, come (e in che lingua) stilare curriculum efficaci, come destreggiarsi nell’uso dei social, parliamo di LinkedIn, per accrescere la propria reputazione. Ma anche cosa fare se non si trova lavoro come dipendente – molto interessante l’analisi su consulenza, temporary manager e startup – e come utilizzare l’intelligenza artificiale nella ricerca di un’occupazione.
Informazioni preziose per giovani e giovanissimi alle prese con la scelta di una carriera, ma anche per meno giovani che vogliono o devono dare una sterzata alla propria. Perchè le slinding doors a volte possono farci cambiare strada, ma avere le idee chiare aiuta sempre.
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