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Creator e istituzioni, sinergia rivoluzionaria

Per anni abbiamo pensato che i creator, gli influencer e tutte le personalità che raccontavano e creavano contenuti online fossero davvero distanti dagli argomenti più seri: istituzioni, eventi importanti, tematiche settoriali rilevanti, economia e politica. Quando Instagram arrivò in Italia nel 2011 si configurava come uno spazio lontano da questo mondo, facendo invece da diffusore di fotografia e lifestyle.

Al tempo difficilmente si poteva immaginare un’evoluzione così rapida. La convinzione che i social non fossero il luogo per ciò ‘che contava’ si è man mano affievolita, lasciando spazio a modelli di comunicazione che prima non immaginavamo.

I creator hanno iniziato, anno dopo anno, a farsi spazio, acquisendo rilevanza e mostrando a tutti la potenzialità di una comunicazione svecchiata che parlava il linguaggio delle piattaforme.  Durante e dopo la pandemia abbiamo visto le sperimentazioni di profili che testavano nuovi modelli di comunicazione dove l’utente finale, parte della community, non poteva che sentirsi incluso e ascoltato.

Questa forza comunicativa ha iniziato ad essere così impattante da essere in grado di far reagire l’offline a tutto ciò che accadeva nei social network: istituzioni che guardavano con attenzione le tematiche sollevate dai creator, enti territoriali che ne coglievano la potenza.

Il valore mediatico, oggi, è diventato inconfutabile.  Nel 2024 i creator italiani sono in grado di raggiungere il 93% degli utenti italiani presenti nei social media e i settori di riferimento sono così sfaccettati che non c’è argomento che non venga toccato.

I più critici della creator economy oggi si chiedono come sia possibile che profili, secondo loro, non così posizionati o rilevanti in termini di competenze, abbiano una cassa di risonanza tanto importante online. Eppure, anche questo aspetto è stato smentito, online troviamo qualsiasi professionalità rappresentata, dai medici ai fisici, agli esperti di letteratura, arte storia e cultura, nessun settore manca all’appello.

Con la Regione Veneto abbiamo sperimentato a partire dal 2023 un nuovo modello di sinergia tra istituzioni e creator, da un’idea lungimirante del governatore Luca Zaia è nato infatti Veneto Creators, 77 creator che tra il 2023 e il 2024 sono entrati in contatto con più di 13 istituzioni.

I settori coinvolti sono davvero i più disparati, non c’è tematica fondamentale che non venga toccata.  La struttura è molto semplice: le istituzioni raccontano le loro priorità di comunicazione, i creator le analizzano e fanno una proposta di progetto che racconti quelle priorità con un linguaggio adatto ai social media, si rivede il contenuto insieme e poi si pubblica, ovviamente sui social.

Il risultato? Centinaia di migliaia di visualizzazioni su tematiche davvero rilevanti.  Nel 2023, 76 milioni, per il 2024 ne prevediamo almeno il doppio.  Che la creator economy porterà forti risultati in termini istituzionali è certo, non ci resta che attendere, possibilmente cogliendone le potenzialità.

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